‘E5’: la Ue conferma indagine su ipotesi di cartello tra gli incumbent Ue delle tlc. Franco Bernabè (GSMA), ‘sempre operato nella massima trasparenza’

di Alessandra Talarico |

Per Franco Bernabè, ‘quello che è avvenuto all’interno del gruppo E5 è sempre stato improntato a criteri di cooperazione orizzontale ed ha avuto sempre la massima trasparenza nei confronti delle autorità europee, sempre informate su tutte le attività’.

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I meeting ‘E5’ tra i leader dei 5 principali gruppi tlc europei hanno portato alla creazione di un cartello? È quanto vuole appurare la Commissione europea che ha confermato quanto riportato stamani dal Financial Times, e cioè che è stata avviata un’indagine per far luce sugli aspetti legati alla standardizzazione dei futuri servizi mobili, precisando però che non è stata ancora avviata una procedura formale.

“La richiesta di informazioni – ha chiarito il portavoce del responsabile Antitrust Joaquin Almuniaè collegata alla standardizzazione dei futuri servizi di comunicazione mobile”.

Il portavoce ha quindi ulteriormente sottolineato che al momento si è ancora in una fase di accertamento e che questo non vuol dire che i servizi Antitrust europei abbiano appurato problemi di concorrenza né che si procederà necessariamente con l’apertura di un procedimento formale.

 

“In quello che è il primo passo verso un’azione antitrust – spiegava stamani il quotidiano della City – i funzionari europei alla concorrenza hanno chiesto informazioni sulle discussioni tra i leader dei 5 maggiori gruppi tlc europei”. La richiesta è stata inviata alla GSMA: l’associazione ha confermato di aver ricevuto un carteggio dalla Direzione generale per la concorrenza e ha spiegato che “risponderà a tempo debito”.

 

Questi incontri, che hanno preso il via nel 2010, hanno coinvolto i leader di Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica e Vodafone. Diversi gli argomenti affrontati, dalla questione degli OTT all’armonizzazione delle piattaforme tecnologiche.

 

Il Financial Times sottolineava che, “la decisione di chiedere informazioni generalmente riflette una specifica preoccupazione ed è il primo passo verso azioni più serie”.

 

Sorpreso dalla decisione della Ue, il presidente di Telecom Italia e della GSMA Franco Bernabè, ha sottolineato che “…quello che è avvenuto all’interno del gruppo dei principali operatori di telecomunicazione è sempre stato improntato a criteri di cooperazione orizzontale ed ha avuto sempre la massima trasparenza nei confronti delle autorità europee, che sono state sempre informate puntualmente su tutte le attività”.

 

Il gruppo ‘E5’, che nel frattempo ha chiuso i battenti, si è riunito per la prima volta a Parigi nell’ottobre del 2010 e ha in seguito inviato una lettera privata al Commissario Neelie Kroes esprimendo preoccupazione riguardo l’avanzata degli OTT, che con i loro servizi rischiavano di compromettere l’adeguato funzionamento delle reti mobili.