Telco vs OTT: Eric Schmidt ci ripensa, anzi no. ‘Anche gli operatori guadagnano con i nostri servizi’

di Alessandra Talarico |

Andy Rubin, intanto, ha spiegato che Google è consapevole delle preoccupazioni dei produttori di cellulari, i quali però possono stare tranquilli: ‘Google – ha detto– ha letteralmente eretto un firewall tra il team Android e Motorola’.

Europa


Eric Schmidt

Nel suo keynote speech al MWC 2012, il Ceo di Google Eric Schmidt sembrava pronto a tendere la mano agli operatori telefonici, che hanno pesantemente criticato gli OTT – come Facebook e Google –  rei di intasare le reti con i loro servizi ma di non voler collaborare negli investimenti per le nuove reti (Leggi articolo Key4biz).

Raccogliendo le critiche arrivate all’indirizzo degli OTT dai Ceo dei principali gruppi telefonici europei, Schmidt sembrava pronto a un’insolita apertura nei confronti delle telco, affermando: “E’ molto difficile essere un operatore di telecomunicazioni in questo momento. E’ difficile il contesto normativo, è difficile aumentare i prezzi dei servizi ed è difficile reperire i capitali, ma bisogna aggiornare le reti e nel frattempo i clienti utilizzano enormi quantità di dati”.

Nessuna concessione, però, oltre questo attestato di solidarietà: Schmidt ha insistito sul fatto che gli operatori mobili stanno recuperando soldi grazie proprio all’uso intensivo di internet mobile, trainato da servizi come YouTube e i social network, e ha rimandato al mittente le richieste di collaborazione giunte dai Ceo delle società telefoniche europee anche prima del MWC (leggi articolo Key4biz).

 

Al di là della contrapposizione tra telco e OTT, il Ceo di Google si è soffermato su Android e ha affermato che potrebbe esserci “un dispositivo Android in ogni tasca” se la compagnia riuscisse a centrare le mosse giuste.

Per raggiungere l’obiettivo, essenziali saranno i dispositivi low cost, che consentiranno anche alle persone che vivono senza connessione internet di creare reti mesh e parlare l’uno con l’altro in modalità peer-to-peer.

 

Nonostante le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, secondo le quali Google sostituirà il Ceo di Motorola Mobility, Sanjay Jha, con uno dei suoi manager più fidati, Dennis Woodside, appena chiusa la transazione da 12,5 miliardi di dollari, il gruppo di Mountain View continua ad assicurare che MM sarà trattata senza favoritismi.

Andy Rubin, responsabile Google per Android, ha ribadito il concetto nel corso del Mobile World Congress spiegando che la società è pienamente consapevole delle preoccupazioni dei produttori di cellulari, i quali però possono stare tranquilli: “Google – ha detto Rubin – ha letteralmente eretto un firewall tra il team Android e Motorola”.

“Non so niente dei loro prodotti. Non ho neanche voluto vedere niente. Continueranno a costruire i loro dispositivi e sarà sempre lo stesso team a farlo”, ha sottolineato Rubin, come riportato dal sito The Verge.

Data la natura aperta di Android, ha quindi spiegato, sarebbe difficile per Google fare dei favoritismi anche alla luce dell’attuale posizione, molto circoscritta, di Motorola sul mercato degli smartphone.

“Anche se fossi completamente pazzo, non avrebbe alcun senso per me pensare che Motorola potrebbe raggiungere il 90% di market share. Semplicemente non succederà”, ha sottolineanto Rubin, dicendo di sperare che nel 2012 Android riuscirà a raddoppiare la quota di mercato nel settore dei tablet. Per raggiungere questo obiettivo, ha spiegato, Google punterà su una maggiore ‘educazione’ degli sviluppatori.

Finora, il tablet Android più popolare è il Kindle Fire di Amazon, che però Google considera un figliolo ingrato in quanto la società ha un proprio app store e un’interfaccia utente che ignorano completamente l’esperienze e i servizi Google.

 

Secondo dati recentemente forniti da Rubin, ogni giorno vengono attivati 850 mila dispositivi Android, per un totale di circa 300 milioni di device in uso, dai 250 milioni di gennaio.