Twitter a quota 500 milioni di utenti. Ma quanti sono i falsi profili e chi ci guadagna?

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Molti spammer utilizzano il sito creando falsi profili per reclamizzare medicinali sospetti o rimandare a siti malevoli. Occorre pertanto, avverte Websense, prestare maggiore attenzione alla sicurezza degli utenti.

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È di ieri la notizia che Twitter sta rapidamente raggiungendo il traguardo di 500 milioni di utenti (Leggi articolo Key4biz). Andando oltre i numeri, la società Websense ha analizzato quali sono stati i principali problemi che gli utenti Twitter hanno dovuto affrontare nel corso di questi anni.

 

Per mettere queste cifre in prospettiva, Websense sottolinea innanzitutto che il numero di utenti raggiunto da Twitter è il 60% in più rispetto alla popolazione degli Stati uniti e 8 volte la popolazione del Regno Unito.

Ma, aggiunge, il problema di valutazione dei numeri nudi e crudi riguarda il fatto che non tutti gli utenti sono chi dicono essere. Ne sa qualcosa il presidente francese Nicolas Sarkozy, che è diventato follower di un falso profilo del premier italiano Mario Monti.

Al di là dei profili fasulli di personaggi noti, sarà capitato a molti utenti del sito di microblogging, ad esempio, di ritrovare tra i follower profili con immagini attraenti e di rendersi conto solo in un secondo momento che questi contatti rimandano in realtà a siti che promuovono medicinali sospetti.

 

“L’abuso di Twitter da parte di spammer e botnet non è una novità rispetto a quello che i Security Labs di Websense hanno rilevato in questi ultimi anni. Sono state, infatti, individuate reti bot che prendevano istruzioni per generare utenti Twitter. Sono stati rilevati siti Web compromessi su larga scala utilizzando gli argomenti più diffusi su Twitter per rimandare a un dominio malevolo”, sottolineano i ricercatori Websense, spiegando che gli autori di malware e spammer sfruttano i social network nella speranza di diffondere rapidamente i propri prodotti grazie alla rete di connessioni garantita da Twitter e da altri siti molto popolari come Facebook.

 

Dal momento che tutti possono iscriversi, è molto facile insomma che lo faccia anche chi ha scopi diversi dalla socializzazione in senso stretto e vuole sfruttare il sito per fini malevoli.

 

“Non è una novità, tutti gli utenti di Twitter non sono chi dicono di essere. Deve essere considerato come qualcosa in più rispetto a un gioco di numeri ed è importante prestare attenzione alla sicurezza degli utenti in tempo reale in modo che non siano soltanto un’altra statistica”, ha concluso quindi Carl Leonard, Senior Manager, Websense Security Labs. (a.t.)