Facebook in Borsa tra aprile e giugno 2012 con un’IPO da 10 mld di dollari

di |

Secondo il WSJ, non si tratta più di se, ma di quando quotarsi: i dirigenti starebbero portando avanti discussioni interne per valutare il momento più opportuno per presentare la domanda di quotazione alla SEC e anche Mark Zuckerberg sarebbe convinto.

Stati Uniti


Mark Zuckerberg

Facebook potrebbe sbarcare in Borsa tra aprile e giugno del prossimo anno e spera in un’IPO da 10 miliardi di dollari, che porterebbe la valorizzazione della società a circa 100 miliardi di dollari. Lo rivela il Wall Street Journal citando fonti vicine all’azienda e sottolineando che si tratterebbe di una delle maggiori IPO di sempre.

 

La quotazione di Facebook è stata data per imminente già diverse volte negli anni scorsi, ma la società ha sempre minimizzato i rumors. I dirigenti starebbero ora portando avanti discussioni interne per valutare il momento più opportuno per presentare la domanda di quotazione alle autorità di Borsa americane, anche alla luce delle performance delle web company che si sono quotate più di recente.

Groupon, ad esempio, dopo performance entusiasmanti nei primi giorni di quotazione, ha perso il 42% del suo valore nel corso delle ultime 5 sedute, mentre LinkedIn, le cui azioni hanno più che raddoppiato il loro valore nel primi giorni di scambi, ha perso da allora il 36%, pur restando su un valore superiore del 33% rispetto all’IPO.

 

Mark Zuckerberg, da sempre riluttante a sbilanciarsi sulla possibile quotazione in Borsa, sembra ora più propenso a perseguire questa strada. Le società – sottolinea il WSJ – cominciano a esplorare l’IPO appena raggiungono ricavi per 100 milioni di dollari. Facebook dovrebbe debuttare con entrate di 4 miliardi di dollari.

 

Il social network, creato nel 2004, conta al momento circa 800 milioni di utenti. La società dovrà rendere pubbliche le informazioni finanziarie da aprile perché in base alla legge, la SEC richiede alle aziende che superano i 500 azionisti di pubblicarle e Facebook supererà questa soglia entro la fine di quest’anno.

Il gruppo potrebbe pubblicare queste informazioni anche senza quotarsi, ma questo lo porrebbe in una posizione di svantaggio perché a quel punto sarebbe gravata dalle maggiori responsabilità che pesano su una società pubblica, ma senza i benefici dei fondi raccolti in un’offerta pubblica.

 

Al momento, sottolinea ancora il WSJ, solo 13 IPO sono state completate a un valore maggiore di 10 miliardi di dollari e solo tre sono state di aziende americane: Visa, che nel 2008 arrivo a 19,7 miliardi, General Motors nel 2010 a 18,1 miliardi e AT&T Wireless Services nel 2000 a 10,6 miliardi.

L’IPO più remunerativa è stata quella di Industrial & Commercial Bank of China, che nel 2006 raccolse 21,9 miliardi di dollari.

Quella di Facebook sarebbe comunque la più importante IPO nel settore tecnologico: basti pensare che Google, nel 2004, arrivò a 1,9 miliardi portando la sua valorizzazione a 23 miliardi di dollari, al terzo posto tra le IPO internet globali.

 

Per mettere il valore di Facebook in prospettiva, si può considerare che Cisco è valutata attualmente 96,8 miliardi di dollari; Intel 119,46 miliardi; Microsoft 209 miliardi e Amazon 88,3 miliardi.

Facebook, se raggiungesse un valore di 100 miliardi di dollari, sarebbe, insomma, in ottima compagnia tra le aziende hi-tech.