Symantec esce dalla joint venture con la cinese Huawei. Smentite motivazioni politiche

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La società cinese ha dovuto più volte rinunciare alle mire espansionistiche negli Usa per i timori del Governo americano circa la possibile ingerenza di Pechino su infrastrutture nevralgiche come le reti di telecomunicazione.

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Huawei-Symantec

Symantec ha ceduto a Huawey la sua quota del 49% in una joint venture co-detenuta con la società cinese così da ampliare la distanza col gruppo, non proprio benvisto dal governo americano.

La cessione della quota nella JV, specializzata nei dispositivi di storage, sicurezza e networking, frutterà alla società specializzata in software di sicurezza circa 530 milioni di dollari a fronte dei 150 milioni investititi nel 2008.

 

La joint venture Huawei-Symantec, ha reso noto la società statunitense, ha raggiunto gli obiettivi sperati ma richiede ulteriori investimenti per il futuro.

Il portavoce di Symantec ha escluso chiaramente che vi siano motivazioni politiche dietro la cessione che, tuttavia, arriva in un momento di crescente tensione tra gli Usa e la Cina sulla cyber sicurezza: all’inizio di questo mese, un Rapporto dell’intelligence americana, ha individuato nella Cina e nella Russia i Paesi più attivi nello spionaggio informatico contro aziende statunitensi.

 

I cinesi “sono gli attori più attivi e i più costanti nel campo dello spionaggio industriale”, si legge nel documento consegnato al Congresso americano.

La Cina ha subito respinto al mittente le accuse, definendole ‘irresponsabili’.

Lo stesso sito della Symantec è stato colpito da hacker, presumibilmente cinesi.

 

Huawei, fondata 23 anni fa dall’ingegnere dell’esercito Ren Zhengfei, è il secondo produttore mondiale di infrastrutture per le tlc dopo la svedese Ericsson e sta da tempo tentando di affermarsi negli Usa, negando con forza qualsiasi legame col Governo di Pechino. Smentite che non hanno impedito a un gruppo di parlamentari americani di accusare la società di legami fin troppo stretti con “l’esercito cinese, i talebani e i guardiani della rivoluzione iraniani” e di bloccare, nel 2008, il tentativo di acquisizione di 3-Com. All’inizio di quest’anno, quindi, un altro pollice verso all’acquisizione di 3Leaf.

 

Sempre i timori del Governo americano per il legame tra il vendor e il governo cinese, hanno spinto l’operatore Sprint Nextel a escludere Huawei e la connazionale ZTE dall’appalto miliardario per la realizzazione della rete di quarta generazione LTE.

Funzionari del Dipartimento della Difesa avevano espresso preoccupazione per le implicazioni sulla sicurezza nazionale di un eventuale accordo con le ditte cinesi per la costruzione di un’infrastruttura tanto sensibile.

 

Pochi mesi fa, a luglio, i dirigenti Huawei avevano affermato di voler utilizzare la joint venture con Symantec per affermarsi sul mercato Usa, ma a quanto pare non potranno più contare sull’appoggio della società statunitense.