Telecom Italia. Vivendi smentisce i rumors: ‘Non siamo interessati’

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Secondo ‘Il Mondo’, la società francese avrebbe già presentato un’offerta agli spagnoli di Telefonica per rilevare la loro partecipazione in Telco, la holding che controlla il gruppo italiano. Cresce l’attesa per la trimestrale, prevista in rialzo.

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La francese Vivendi ha smentito la notizia, lanciata dal settimanale ‘Il Mondo’, secondo cui la società sarebbe pronta a rilevare la quota di Telefonica in Telco, la holding che controlla Telecom Italia. “Smentiamo questa voce”, ha affermato in mattinata il portavoce di Vivendi.

 

Secondo quanto riportato dal settimanale italiano, la società guidata da Jean-Bernad Levy starebbe lavorando da circa un anno al progetto di acquisizione del 46% di Telco in mano a Telefonica e avrebbe già presentato a Cesar Alierta “uno’offerta vantaggiosa”. Offerta che il gruppo spagnolo avrebbe accolto positivamente.

Vivendi, dal canto suo, sta concentrando il suo business sulle tlc: la società a febbraio ha acquistato da Vodafone il 44% dell’operatore SFR per quasi 8 miliardi di euro, conquistandone il pieno controllo, ed è presente anche in Brasile attraverso GVT, per il quale nel 2009 ha messo sul piatto 2,8 miliardi di euro.

 

I soci di Telco, che controlla una quota di circa il 22% dell’operatore italiano, stanno facendo capire in questi giorni che la società italiana è aperta a operazioni di M&A.

A parlare di questa opportunità, dopo l’Ad di Mediobanca Alberto Nagel, anche Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo.

Alberto Nagel ha affermato nei giorni scorsi che la valorizzazione di Telecom Italia “deve avvenire sia per via ordinaria sia per via straordinaria. Quindi non soltanto con piani di sviluppo ma si deve approfittare anche di operazioni di M&A”.

D’accordo su questa prospettiva anche Miccichè, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore, ha sottolineato di non ritenere che vi sia il rischio che il gruppo finisca in mani estere e si è detto fiducioso sulle potenzialità di Telecom Italia.

“Franco Bernabè – ha detto Miccichè – sta facendo complessivamente un ottimo lavoro, mantenendo margini significativi e valorizzando al meglio gli asset internazionali”.

 

Sottolineando che si tratterebbe comunque di un’opportunità, non di una necessità, il Dg di Intesa Sanpaolo ha ribadito che Telecom Italia “è capace sia di procedere attraverso la crescita interna che anche attraverso ipotesi di joint venture”.

Dovrà essere comunque il management a valutare le diverse opportunità “e a sottoporle ai soci”. 

 

Cresce intanto l’attesa per la trimestrale della società, che secondo gli analisti dovrebbe essere in crescita: per Thomson Reuters, l’utile netto dovrebbe salire a 737 milioni di euro (da 662 milioni di euro dello stesso periodo 2010), su ricavi per 7,5 miliardi di euro (da 6,77 miliardi). L’Ebitda dovrebbe passare da  2,74 miliardi a 3,15 miliardi.

Anche per il mercato domestico dovrebbe registrarsi un rallentamento della flessione dei ricavi, che dovrebbe attestarsi al 4-5% dopo il calo del 7% registrato al secondo trimestre.