Scontri di Londra: Facebook, Twitter e BlackBerry sulla graticola della Commissione d’inchiesta britannica

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Colpa dei social media o scarsa preparazione delle forze di polizia davanti all’innovazione tecnologica?

Gran Bretagna


Scontri di Londra

Il Blackberry sarebbe stato usato dagli organizzatori degli scontri di Londra del mese scorso, per organizzare le sommosse attraverso Facebook e Twitter.

Lo ha confermato anche Stephen Bates, Direttore generale per il Regno Unito e l’Irlanda di Research in Motion (RIM), produttore canadese dei telefonini BlackBerry.

Bates ha dichiarato ai parlamentari britannici che certamente i social network sono stati usati con ‘scopi dolosi’, ma solo da un piccolo numero di utenti.

 

Il manager è stato interrogato, insieme ai rappresentanti di Facebook e Twitter, dalla commissione parlamentare che sta indagando sulle responsabilità delle reti sociali nella propagazione degli scontri che hanno coinvolto Londra e diverse città inglesi all’inizio d’agosto.

 

I responsabili delle violenze e dei saccheggi si erano organizzati velocemente servendosi del servizio di instant messaging gratuito dei Blackberry, che ha il vantaggio d’essere criptato e quindi non accessibile alle forze dell’ordine. 

Stephen Bates ha comunque precisato che “La maggior parte delle persone rispettano la legge e usano i media sociali come un buon strumento”, aggiungendo che i telefonini BlackBerry sono usati da 7 milioni di persone nel Regno Unito, tra cui molti poliziotti.

 

Il direttore per l’Europa di Facebook, Richard Allan, ha detto d’aver constatato che solo un esiguo numero di utenti ha fatto un uso fraudolento della rete.

L’avvocato di Twitter, Alexander Macgillivray, è del parere che si tratti di un medium ‘troppo pubblico’ per organizzare attività illegali.  

 

I manager di BlackBerry e Facebook hanno confessato d’essere stati sollecitati dalla polizia a fornire informazioni sugli scontri, ma non sono entrati nei dettagli, limitandosi a dire di aver solo adempiuto ai propri obblighi.

 

Ad agosto,  l’organizzazione internazionale Reporters sans frontières (RSF) aveva espresso la propria preoccupazione per la collaborazione di BlackBerry con le forze dell’ordine per identificare i sobillatori e ‘messo in guardia’ le autorità britanniche contro tutte le misure atte a restringere l’uso dei social network.  

 

Le tre società hanno comunque rifiutato di interrompere il funzionamento di queste reti sociali durante i disordini, adducendo che molte persone le stavano usando per rassicurare le loro famiglie o per organizzare lo sgombero e la pulizia delle strade.

 

Quel che sicuramente emerge da tutta questa faccenda è che le forze dell’ordine hanno bisogno di sviluppare nuovi meccanismi, per fronteggiare il ‘fattore novità’ rappresentato dai social media.

 

A seguito dei disordini che hanno coinvolto le città di Londra, Birmingham e Manchester, sono state arrestate oltre 3.300 in tutto il Regno Unito.