Yahoo!: Carol Bartz licenziata con una telefonata. Ceo ad interim il direttore finanziario Timothy Morse

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Contestualmente al licenziamento della Bartz, la società ha annunciato una riorganizzazione volta a un’ulteriore riduzione dei costi e al sostegno della crescita di quello che è ancora il portale web più visitato negli Stati Uniti.

Stati Uniti


Carol Bartz

E’ finita con una telefonata l’era di Carol Bartz alla guida di Yahoo!. La manager, da due anni amministratore delegato del gruppo di Sunnyvale, ha riferito in una mail indirizzata ai dipendenti di essere stata avvertita della decisione da una telefonata del presidente del gruppo, Roy Bostock.

“Sono fortemente dispiaciuta di annunciarvi di essere stata licenziata per telefono dal presidente del consiglio di amministrazione di Yahoo!”, ha reso noto l’ormai ex ad.

“E’ stato un piacere lavorare con voi e vi auguro il meglio per il futuro”, conclude la mail.

Alla guida del gruppo arriva ad interim l’attuale direttore finanziario Timothy Morse.

La Bartz ha preso il posto, a gennaio 2009, di Jerry Yang, che ha lasciato le redini dopo le pressioni subite da azionisti e investitori che non hanno condiviso la dura opposizione del manager a un accordo da 47 miliardi di dollari con Microsoft. La sua missione era quella di rilanciare le sorti dell’azienda, che continuava a perdere terreno nei confronti di Google e Facebook e soffriva di un continuo calo degli introiti pubblicitari.

Al suo arrivo, il valore del titolo si attestava a 12 dollari, contro i 125 dollari di gennaio 2000, poco prima dello scoppio della bolla speculativa, quando la società valeva 80 miliardi di dollari.

La sua gestione, tuttavia, è stata caratterizzata dalla stagnazione del fatturato e dalla complicata relazione col partner cinese Alibaba, di cui Yahoo controlla il 40% e il malcontento del board si era fatto palese già nel corso dell’ultimo Cda (Leggi articolo Key4biz).

Contestualmente al licenziamento della Bartz, la società ha annunciato una riorganizzazione volta a un’ulteriore riduzione dei costi e al sostegno della crescita di quello che è ancora il portale web più visitato negli Stati Uniti.

I cambiamenti al vertice, sottolineano gli analisti, rispondono anche alle pressioni degli investitori, mai del tutto soddisfatti della gestione Bartz e hanno incontrato, infatti, il favore della Borsa: in seguito all’annuncio, le azioni di Yahoo! hanno guadagnato il 6% nelle contrattazioni after-hours, a 13,72 dollari, dopo che quest’anno hanno perso il 22%.

Il suo allontanamento, sostengono quindi gli analisti, potrebbe aprire la strada a una serie di cessioni, tra cui proprio la quota in Alibaba o quella in Yahoo Japan.

Ross Sandler, di RBC Capital Markets, sostiene che il gruppo dovrebbe puntare su un manager “creatore d’affari, qualcuno che faccia la pace con Alibaba e sblocchi un sacco di valore per gli azionisti”.

Secondo la società eMarketer, la quota di mercato di Yahoo! sul mercato Usa della pubblicità online scenderà al 9,7% dal 16% del 2009, mentre quella di Google salirà al 45% e quella di Facebook al 7,8%.