eGov: risparmi per 114 mld di dollari dall’attivazione dei servizi in tutto il mondo

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Secondo una ricerca ABI, gli investimenti passeranno dai 28 miliardi del 2010 a 57 miliardi nel 2016. Il numero di utenti, nel periodo preso in esame, dovrebbe triplicare.

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L’implementazione dei servizi di eGovernment, che consentono alle istituzioni di incrementare efficienza e trasparenza e di facilitare la vita dei cittadini, potrà consentire in tutto il mondo risparmi per 114 miliardi di dollari nel 2016.

Lo rivela uno studio di ABI Research, secondo cui il mercato dei servizi online ai cittadini è in forte crescita, con investimenti che passeranno dai 28 miliardi del 2010 a 57 miliardi nel 2016. Il numero di utenti, nel periodo preso in esame, dovrebbe quindi triplicare.

Il mercato, sottolinea l’analista Phil Sealy, è tuttavia molto frammentato con diversi livelli di attuazione e successo a seconda delle regioni e dei paesi.

“Inizialmente – afferma Sealy – la maggior parte delle attività si concentrerà nelle principali nazioni industrializzate, ma l’implementazione dei servizi di eGovernment accelererà a partire dal 2014, quando i servizi online ai cittadini diventeranno una realtà anche nei paesi in via di sviluppo”.

I servizi saranno sviluppati su diversi livelli: ad esempio, spiega ABI, i servizi mobili saranno più popolari soprattutto dove le connessioni fisse a banda larga scarseggiano o non sono considerate un valido investimento.

“L’obiettivo – sottolineano gli analisti – è quello di massimizzare l’inclusione e la partecipazione digitale dei cittadini fornendo metodi di accesso semplici e convenienti”.

E’ importante notare che la creazione, la gestione e il mantenimento dei servizi di eGovernment necessitano di importanti investimenti e che i risparmi non arrivano sul breve periodo. Questi servizi, dunque, devono essere considerati più come un investimento per ottenere risparmi in futuro.

“Regioni come gli Stati Uniti o l’Europa, che dispongono di servizi di eGovernment già consolidati, stanno cercando di allineare i servizi in un unico portale piuttosto che in siti diversi, così da facilitare ulteriormente l’accesso dei cittadini e di ridurre i costi operativi, mantenendo allo stesso tempo un’alta qualità del servizio offerto”, ha spiegato l’analista ABI John Devlin.