NGN: la proposta finale. Telecom Italia potrà ottenere il controllo della società veicolo

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Formalizzata ieri dal Mise la proposta sulla società mista. Ancora in stallo la questione della governance ma definiti i punti chiave per il passaggio alla fibra, in attesa del pronunciamento della Ue. A piè di pagina il documento in Pdf.

Italia


Paolo Romani

Si è svolta ieri presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico di Largo di Brazzà una riunione del Comitato esecutivo per le reti di nuova generazione, istituito lo scorso 30 novembre in ottemperanza del Memorandum of Understanding siglato dal ministro Paolo Romani e da Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G, Tiscali, Fastweb, BT e FOS.

Nel corso dell’incontro – svoltosi per oltre tre ore e presieduto dal capo ministero del dipartimento, Roberto Sambuco – i rappresentanti del dicastero hanno presentato alle imprese la proposta finale per avviare operativamente il veicolo societario previsto dal Mou. La proposta, frutto del lavoro di condivisione portato avanti negli scorsi mesi, potrà essere ulteriormente integrata dagli operatori nei prossimi giorni, per essere poi portata all’attenzione del Ministro Romani. In seguito il ministro convocherà gli amministratori delegati delle imprese firmatarie del Mou per attivare concretamente quanto previsto dagli accordi raggiunti.

In base a quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, si partirà da sei città, partendo presumibilmente da Milano, così da coordinare il progetto con l’iniziativa regionale sulle NGN, e poi in almeno altre quattro città selezionate sia sulla base della dimensione che dei programmi regionali. I test pilota dovrebbero partire entro i prossimi tre mesi per realizzare i lavori entro aprile del prossimo anno.

Sottolinea ancora il quotidiano che il nuovo veicolo si chiamerà FiberCo e dovrà coprire almeno il 50% delle abitazioni entro il 2020, sulla base del principio di sussidiarietà ma con criteri diversi rispetto a quanto stabilito inizialmente: la società non interverrà, ad esempio, nelle città in cui sono già previsti investimenti da parte degli operatori, i quali tuttavia dovranno impegnarsi a coprire nei 5 anni successivi il 50% delle abitazioni per ogni comune escluso dagli interventi della società veicolo.

Riguardo invece l’architettura, si prevede un modello ibrido, per dare spazio sia al punto-punto che al Gpon.

Secondo quanto proposto dal ministero dello Sviluppo economico, inoltre, la migrazione alla nuova rete non avverrà sulla base delle esigenze del mercato o della domanda, ma sarà ‘coatta’.

Telecom Italia, dal canto suo, dovrebbe ricevere un indennizzo per ogni linea migrata: la società avrebbe chiesto qualcosa come 5-600 euro a linea, portando il valore dell’intera rete in rame tra 11,5 e 13,8 miliardi di euro. Telecom avrebbe anche ottenuto una Call, ossia un’opzione d’acquisto per acquisire FiberCo una volta completata la migrazione.

Lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato e sottoposto a consultazione lo schema di regolamento sui servizi di accesso alle reti di nuova generazione. La consultazione terminerà il 30 giugno e per quella data si attende anche il parere della Commissione europea.

Progetto NGN – Sintesi dei principali elementi del progetto e delle proposte degli operatori