Google. Eric Schmidt ammette: ‘Solo colpa mia se abbiamo fallito coi social network’

di Raffaella Natale |

In occasione della Conferenza D9, l’ex Ceo ha parlato della ‘banda dei 4’ che vale 500 miliardi di dollari.

Stati Uniti


Eric Schmidt

Il presidente esecutivo ed ex CEO di Google, Eric Schmidt, ha fatto ieri sera un mea culpa, affermando che, a causa sua, la web company quattro anni fa ha ignorato la potenzialità dei social network, consentendo a Facebook di diventare il leader incontrastato di questo nascente mercato.
“Ho fatto un casino”, ha detto Schmidt, intervenendo all’apertura della Conferenza D9 sull’Hi-Tech, organizzata dal sito di informazione All Things Digital che si terrà fino a domani 2 giugno a Rancho Palos Verdes in California.
Facendo riferimento all’evoluzione dell’internet ‘sociale’, ormai rappresentato essenzialmente dalla rete sociale di Mark Zuckerberg, Schmidt ha dichiarato: “Tre anni fa avevo scritto delle note che parlavano in generale di questo fenomeno, ma poi non le utilizzate”.

“Ovviamente sapevo che avrei dovuto fare qualcosa, ma non l’ho fatta”, ha detto l’ex CEO scusandosi per aver perso questa grande opportunità.

“Forse ero troppo impegnato, non so“, ha aggiunto, ripetendo che la responsabilità è solo sua.

 

La consapevolezza di questo fallimento personale è tanto più sorprendente dal momento che Schmidt ha citato Facebook come uno dei membri della “banda dei 4” che, secondo lui, oggi domina il mercato delle nuove tecnologie e di cui fanno parte, oltre a Google, anche Amazon e Apple. Un quadrumvirato il cui valore supera i 500 miliardi di dollari.

 

“Nel nostro settore non si sono mai avute quattro aziende in crescita a questo livello, sia in termini di clientela che cash flow, penetrazione, partnership…”.

Schmidt ha attribuito questo potere a due grandi vantaggi: “Sono marchi di largo consumo che offrono qualcosa di unico” oltre che “prodotti eccellenti” e, nel caso di Facebook, tutti gli amici che si abbiano mai avuto, compresi quelli che si conoscono poco.

 

Questa gang, potrebbe aprirsi ad altri due marchi, PayPal e Twitter, ma non ai vecchi leader del settore come IBM e Microsoft: “Nella mente dei consumatori, il gruppo di Bill Gates non guida più l’evoluzione”.

L’ex Ceo di Google ha anche parlato di possibili relazioni commerciali tra gli over the top anche se, ha precisato, il suo gruppo non è riuscito a chiudere un accordo con Facebook, sebbene ci avesse provato in modo determinato, perché Microsoft era stato in grado di offrire condizioni più vantaggiose.

Nel 2007, la società di Redmond ha infatti acquistato una quota dell’1,6% del social network per 240 milioni di dollari, da allora le due compagnie hanno sviluppato insieme diverse partnership operative.