Banda larga: in 2 anni Telecom Italia azzererà il digital divide in Lombardia

di Alessandra Talarico |

Il progetto costerà circa 95 milioni di euro. Franco Bernabè: 'l'Italia è in linea con gli altri Paesi più avanzati e con questi investimenti rimarremo nella zona avanzata dello sviluppo'.

Italia


Franco Bernabè

Telecom Italia si è aggiudicata il bando per la diffusione dei servizi a banda larga nelle aree della Lombardia cosiddette ‘in fallimento di mercato’: entro il 2013 saranno coperti 707 comuni per un totale di circa un milione di abitanti e verrà quindi azzerato il digital divide nella Regione.

Nel dettaglio, il piano – il cui costo totale è di circa 95 milioni di euro – prevede l’adeguamento di  917 sedi di commutazione sul territorio per un impegno complessivo di circa 8.500 km di cavo, di cui 3.000 in fibra ottica. I costi saranno sostenuti dalla Regione Lombardia per 41 milioni e per il restante da Telecom Italia.

 

Il piano – presentato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, affiancato dall’assessore all’Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, dal presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè e dall’amministratore delegato della società, Marco Patuano – ha ricevuto il via libera della Commissione europea, essendo conforme alle normative sugli aiuti di Stato.

Il contributo pubblico, ha reso noto la Regione Lombardia, è stato assegnato a Telecom Italia in quanto la società ha presentato il miglior progetto sotto il profilo tecnico/economico. Grazie al finanziamento regionale, informa quindi Telecom Italia, “il pay back dell’investimento si riallinea agli standard aziendali”.

 

Il presidente di Telecom Italia si è detto orgoglioso del progetto siglato con la Regione “perchè consente un altro passo importante per dotare la Lombardia di infrastrutture adeguate, rendendola un esempio per l’Italia. Ci fa piacere che dopo una selezione attenta la scelta sia ricaduta su Telecom Italia”.

Si tratta, ha aggiunto, di un progetto fondamentale poiché rimedia al disagio vissuto dalle aziende e dai cittadini di quelle aree in cui la banda larga ha avuto difficoltà ad arrivare o in cui manca l’accesso dai 7 ai 20 Mbit.

Il presidente Formigoni ha quindi affermato che, dopo la chiusura del digital divide, la priorità sarà la diffusione della fibra ottica: la Lombardia, ha spiegato, si è già dotata di un piano all’avanguardia che nel giro di 5-6 anni porterà la banda ultralarga nelle case di 4,2 milioni di cittadini – ossia la metà della popolazione – a fronte di un investimento da 1,2 miliardi di euro.

“Stiamo lavorando in queste settimane, stiamo facendo colloqui a trecentosessanta gradi con tutti gli operatori potenzialmente interessati per dare il via al progetto in tempi rapidissimi”, ha dichiarato Formigoni.
 

Anche secondo Bernabè il progetto infrastrutturale non si concluderà con la chiusura del digital divide, che è un processo dinamico, “che si ripete nel tempo e si riforma ogni volta che la tecnologia evolve”.

Bernabè ha quindi concluso il suo intervento affermando che “l’Italia è in linea con gli altri Paesi più avanzati e con questi investimenti rimarremo nella zona avanzata dello sviluppo”.
 

Importanti le ricadute sui cittadini e sul sistema economico regionale, grazie all’arrivo della banda larga con tecnologia ADSL 7 Mbit – che potranno arrivare anche a 20 Mbit – nel distretto tessile della Val Seriana, in quello dell’abbigliamento del Gallaratese e in quello del tessile di Castel Goffredo, del mobile di Monza Brianza, del tessile Serico Comasco, della meccanica della Valle dell’Arno e dell’Hi-Tech di Vimercate. Aree fin qui penalizzate dal digital divide  a causa della mancanza delle infrastrutture di rete necessarie.

Le zone in fallimento di mercato sono infatti quelle in cui gli operatori da soli non investono non avendo certezza del ritorno sugli investimenti.

 

Telecom Italia ha già siglato nei mesi scorsi un memorandum of understanding con la provincia autonoma di Trento per la copertura del 60% delle abitazioni (circa 150 mila unità immobiliari) attraverso Trentino NGN la società a capitale misto, attualmente al 100% di proprietà della provincia autonoma di Trento, che gestirà la rete di telecomunicazioni in fibra ottica di nuova generazione.  Nel progetto, il gruppo guidato da Franco Bernabè prevede di investire 400 milioni di euro.

 

Queste iniziative, afferma il presidente di Asati Franco Lombardi, dimostrano che Telecom Italia “…sta tornando a svolgere un ruolo centrale per lo sviluppo tecnologico del Paese, come si addice ad una grande azienda con una grande tradizione e un know how senza eguali”.
L’accordo con la Regione Lombardia, ha aggiunto Lombardi, è un esempio di “…come l’iniziativa privata e il sostegno pubblico possono integrarsi per raggiungere l’obiettivo di modernizzare il Paese” e riconosce  “l’alto know how che l’Azienda possiede sulle reti tradizionali e che è da subito anche disponibile per le evoluzioni delle reti in fibra ottica per la banda ultralarga, dove solo la capacità progettuale di una grande Azienda come Telecom Italia con un’unica architettura complessiva e un’unica visione di insieme possono garantire il pieno successo”.

 

Dopo la mancata assegnazione degli 800 milioni di euro da tempo promessi dal Governo – ha concluso Lombardi – “…siamo fiduciosi che analoghe iniziative si replichino nelle altre Regioni Italiane massimizzando così le scarse risorse economiche disponibili senza interventi dispersivi programmati tra diversi enti”.