Wind: Luigi Gubitosi cede il timone a Ossama Bessada

di Alessandra Talarico |

Il manager italiano si dimette dopo sei anni alla guida del gruppo. Nelle prossime settimane la nomina di un presidente italiano.

Italia


Ossama Bessada

Dopo sei anni alla guida di Wind, Luigi Gubitosi lascia il timone a Ossama Bessada, entrato nel gruppo nel 2009 con la carica di direttore generale.

 

“Dopo sei anni di fruttuosa collaborazione Luigi Gubitosi ha rassegnato oggi le proprie dimissioni”, ha comunicato la società in una nota, definendo quella di Bessada – che finora si è occupato delle  unità Commerciale, Tecnica, IT, R&S, Strategia operativa, Affari regolamentari e Relazioni istituzionali dell’operatore – una nomina nel “segno della continuità”.

 

Prima di entrare in Wind, Ossama Bessada ha maturato una vasta esperienza commerciale nel settore delle tlc, dove ha contribuito a promuovere l’impressionante espansione di Orascom Telecom. Nel suo ruolo di Chief Commercial Officer di Weather Investments ha acquisito una conoscenza approfondita del funzionamento delle società operative del gruppo che, ovviamente, torneranno tutte a vantaggio di Wind nella sua prossima fase di evoluzione.

 

Il passaggio di Wind sotto l’ombrello della russa Vimpelcom è stato completato nelle scorse settimane e contestualmente i vertici del conglomerato hanno annunciato una profonda ristrutturazione della società italiana, con il trasferimento di molte funzioni strategiche ad Amsterdam.

 

Nelle prossime settimane, ha reso noto ancora la società, sarà nominato un presidente italiano.

 

Wind ha chiuso il 2010 con ricavi totali in crescita del 3% rispetto al 2009, a 5,8 miliardi di euro, trainati dalla crescita dei ricavi da servizi che è stata pari al 3,2%. In particolare i ricavi da servizi di telefonia mobile hanno raggiunto i 3.848 milioni di euro, in crescita del 5,0% rispetto all’anno precedente, spinti dall’aumento dei clienti e del traffico generato in media da ogni cliente. I ricavi da servizi di telefonia fissa sono sostanzialmente stabili a 1,7 miliardi di euro ed hanno visto il segmento consumer registrare una crescita dei ricavi da servizi del 2,6%, compensata dai minori ricavi da traffico internazionale.