Display Advertising: mercato da 100 mld di dollari? Google ci crede

di Alessandra Talarico |

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Display Advertising

Il mercato del display advertising, gli spazi pubblicitari a pagamento all’interno dei siti internet, raggiungerà nei prossimi anni il valore di 100 miliardi di dollari, dagli attuali 20 miliardi, e rappresenterà un’enorme opportunità per le web company. Certo, la previsione è ‘di parte’, poiché proviene da Neal Mohan, vice presidente per il product management di Google, ma rappresenta lo stesso uno spunto interessante, anche perché è la prima volta che Google fornisce dettagli sulle performance del suo business principale, volti a calmare le  preoccupazioni degli investitori relativamente all’aggressiva campagna di acquisizioni portata avanti nel settore.

 

A ottobre dello scorso anno, il gruppo di Mountain View ha reso noto che il display advertising ha generato su un anno ricavi per 2,5 miliardi di dollari e che YouTube monetizza più di 2 miliardi di visualizzazioni a settimana.

 

Mohan non ha fornito ulteriori dettagli su quando sarà raggiunta la soglia dei 100 miliardi di dollari, ma ha specificato che attualmente il valore del mercato è di circa 20-25 miliardi di dollari e che Google ha qualcosa come 1000  ingegneri a lavoro per semplificare le complessità del settore. Uno sforzo che – ha detto ancora Mohan – indurrà un numero maggiore di inserzionisti ad aumentare il budget destinato al display advertising.

 

I formati del display adverstising rientrano in 4 categorie: Banners e buttons, Pop-up e pop-under, Rich Media, Interstitial e Superstitial.

 

“Crediamo che il mercato sia a un punto di svolta”, ha concluso Mohan, sottolineando che Google ha continuato a innovare cercando nuovi modi per monetizzare l’enorme successo di YouTube, inclusi nuovi ads ‘cost per view‘ che stanno generando un ‘grande entusiasmo’ tra gli advertiser.

 

Lo scorso anno a ottobre, nel post “Display 2015: Smart and Sexy”, Google aveva fornito la propria visione sull’evoluzione del mercato, sottolineando che già nel 2009, la spesa per il display advertising dei 1000 principali clienti era cresciuta del 75%. Per il 2015, la società prevede che il 50% delle campagne pubblicitarie comprenderà video ads acquistati in modalità cost-per-view. Allo stesso tempo, i formati Rich Media, che consentono una maggiore interazione tra utenti e inserzionisti e che attualmente rappresentano solo il 6% del totale, cresceranno fino al 50%.