DTT. I 30 mln per lo switch off sottratti alla banda larga? Paolo Romani smentisce, ma il Testo parla chiaro

di Alessandra Talarico |

Il ministro ha anche affermato che il comitato tecnico governo-operatori definirà entro febbraio il business plan della società pubblico-privato che si occuperà della realizzazione della rete a banda ultralarga.

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Paolo Romani

I 30 milioni che serviranno ad accelerare il passaggio alla Tv digitale non saranno sottratti dalle risorse destinate alla banda larga.  E’ quanto ha assicurato il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, spiegando che nel maxiemendamento al Milleproroghe approvato al Senato con 158 voti favorevoli, 136 contrari e quattro astensioni non è previsto un ulteriore sottrazione del Governo all’impegno verso l’infrastrutturazione digitale del paese.

“Nel Milleproroghe – ha detto Romani a margine della firma per l’accordo su Termini Imerese – ci sono 30 milioni che avevamo richiesto per l’ultimo passaggio verso la digitalizzazione” così da completare lo switch off entro quest’anno o al massimo l’inizio del prossimo anno.

I 30 milioni per il digitale sono dunque “altra cosa” rispetto ai 100 milioni di fondi FAS per la banda larga, ha precisato Romani, ricordando quindi l’impegno nel progetto per lo sviluppo digitale italiano della Cassa Depositi e Prestiti. L’impegno della CdP, ha ribadito il ministro, “…dipenderà dal contributo dei gestori e degli altri soggetti partecipanti al progetto e dal business plan’ che il comitato tecnico governo-operatori, con la consulenza di Rotschild,  sta mettendo a punto e che dovrebbe essere pronto entro fine febbraio. A quel punto, ‘sarà definita la governace della nuova infrastruttura di rete’.
 

Fatto sta, però, che il testo approvato dal Senato spieghi chiaramente che viene autorizzata “…la spesa di 30 milioni di euro per l’anno 2011, da destinare al rifinanziamento del Fondo per il passaggio al digitale di cui all’articolo 1, comma 927, della legge 27 dicembre 2006, n.  296. Ai relativi oneri, pari a 30 milioni di euro per l’anno 2011, si provvede nell’ambito delle risorse finalizzate ad interventi per la banda larga dalla legge 18 giugno 2009, n.  69, nell’importo complessivo deliberato dal CIPE in data 11 gennaio 2011”.

 

Il maxiemendamento,  interamente sostitutivo del ddl 2518 prevede anche l’arrivo di  30 milioni di euro per il fondo di sostegno all’editoria e 15 milioni di euro per le radio e le tv locali – il fondo a sostegno dell’editoria arriva a 166 miliardi di euro, compresi gli 86 milioni di residui dell’anno scorso – e proroga inoltre fino al 31 dicembre 2012 il divieto di incroci tra settore della stampa e settore della televisione. Le norme attualmente in vigore che stabiliscono che chi ha più di una rete televisiva non può comprare un quotidiano vengono quindi sostituite con un meccanismo che calcola i ricavi del sistema integrato delle comunicazioni o i ricavi del settore delle comunicazioni elettroniche.

 

Prorogate quindi le agevolazioni a favore del settore cinematografico che erano state introdotte dalla legge finanziaria per il 2008 e che sarebbero terminate – in assenza delle disposizioni in esame – con l’esercizio 2010; si tratta di incentivi fiscali, principalmente sotto forma di credito di imposta, agli investimenti finalizzati alla produzione, alla distribuzione ed all’esercizio cinematografico.