Net neutrality. Obama plaude alle nuove norme FCC, ma i Repubblicani promettono battaglia

di Alessandra Talarico |

Gli ISP non potranno bloccare contenuti o applicazioni ma potranno applicare tariffe differenziate e utilizzare i sistemi di traffic management per evitare congestioni delle reti.

Gran Bretagna


Julius Genachowski

Una decisione che “aiuterà a preservare la libertà e l’apertura di internet e a incoraggiare l’innovazione, oltre a tutelare i consumatori e difendere la libertà di espressione”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha accolto le nuove regole varate dalla Federal Communication Commission (FCC) sulla net neutrality.

Dopo un dibattito che va andava avanti ormai dal 2008, l’Autorità per le tlc ha infatti dato il via libera al nuovo pacchetto di norme che, secondo il presidente – forte sostenitore della neutralità – rappresenta “…una componente importante nella strategia per favorire l’innovazione americana, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro”.
Un risultato “importante”, insomma, per Obama, che anche in campagna elettorale si era schierato apertamente in favore di una rete neutrale, che non discriminasse contenuti o servizi in favore di altri.

Ma cosa cambierà ora? Le nuove regole, approvate con tre voti favorevoli e due contrari, dovrebbero entrare in vigore all’inizio dell’anno prossimo e impediranno di bloccare qualsiasi tipo di contenuto trasmesso legalmente in rete, permettendo tuttavia agli operatori di applicare tariffe differenziate per diversi livelli di servizio (come ad esempio per garantire la trasmissione di applicazioni molto voraci di banda quali i video in streaming) e di gestire le reti – attraverso i contestati sistemi di traffic management – per limitare eventuali congestioni o bloccare contenuti pericolosi.

Le società saranno comunque tenute a giustificare perché questi servizi non siano forniti sulla rete ‘aperta’ e a garantire che la gestione delle reti avvenga nella massima trasparenza.

Gli operatori mobili non subiranno le stesse restrizioni di quelli di rete fissa, ma comunque non potranno bloccare o rallentare il traffico web o determinati servizi e applicazioni.

 

Il nuovo pacchetto è stato approvato, comunque, tra le polemiche: gli esponenti Repubblicani della FCC, infatti, lo considerano un nuovo, inutile fardello in capo alle società che forniscono servizi internet e si sono detti pronti a dare battaglia, convinti che le nuove norme saranno “ribaltate dai giudici”, così come è successo per la sentenza sul caso BitTorrent.

Per il senatore Mitch McConnell, il testo approvato ieri, che rappresenta il primo pacchetto di norme sull’accesso a internet, è ‘imperfetto’ e con molta probabilità verrà respinto dal Congresso.

La maggioranza democratica, invece, ha parlato di regole che forniranno agli utenti della banda larga “la certezza” che i gestori delle reti non interferiranno con il traffico internet, mentre il presidente della FCC Julius Genachowski ha definito il voto una scelta tra due estremi inaccettabili.

“Ci è stato detto da alcuni di non tentare di aggiustare ciò che non è rotto e che le regole a tutela della libertà di Internet scoraggerebbero l’innovazione e gli investimenti, ma innumerevoli innovatori e investitori, molti dei quali in genere si oppongono l’azione di governo, dicono esattamente il contrario”, ha affermato Genachowski, sottolineando che in questi anni sono stati ascoltati tanti imprenditori, ingegneri, venture capitalist e altri che lavorano ogni giorno per mantenere la leadership degli Stati Uniti in materia di innovazione e “…il loro messaggio è stato chiaro: il prossimo decennio di innovazione in questo settore è a rischio senza regole sensate”.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto – anche agendo per preservare la libertà e l’apertura di internet, il governo non può sbilanciarsi imponendo regole troppo restrittive o che pretendano di avere una conoscenza che non possiede di questo mercato dinamico e in rapido cambiamento”.

 

Le nuove misure sulla neutralità della rete rappresentano il primo tentativo del governo di regolare l’accesso a banda larga. Rimane tuttavia aperta la questione se l’agenzia abbia o meno il diritto di imporre norme sull’accesso a internet dopo che – in seguito alle sanzioni imposte all’operatore via cavo Comcast per aver bloccato il servizio P2P di BitTorrent – una sentenza della Corte d’Appello del distretto di Columbia ha decretato che la FCC non ha la competenza di stabilire se gli operatori possano o meno limitare il traffico internet sulle loro reti.

Secondo gli analisti, dunque, resta ancora alta la possibilità che le regole siano alleggerite o annullate dalla Corte o dal Congresso.