State of the Blogosphere 2010: l’avanzata delle mamme blogger e la presenza ‘pesante’ dei brand. La fotografia di Technorati

di Alessandra Talarico |

Il report evidenzia anche la crescita significativa del mobile blogging: smartphone e tablet, dicono i blogger, hanno contributio all'aumento dei post, che diventano anche più brevi e spontanei.

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L’edizione 2010 dello studio annuale Technorati ‘State of the Blogosphere‘ traccia – come ormai fa dal 2004 – un quadro accurato della crescita e delle tendenze della blogosfera, con particolare attenzione, quest’anno, al suo lato ‘rosa’: l’influenza delle donne e delle mamme blogger sull’universo dei blog, sui media tradizionali, sui brand. Tra gli altri temi approfonditi dal report 2010, la sempre più forte presenza dei marchi commerciali sui social media, la contrapposizione crescente tra media tradizionali e social media, la collaborazione tra blogger e brand, la monetizzazione, l’uso di smartphone e tablet, l’importanza di Facebook e Twitter, i blog di nicchia.

 

L’edizione 2010 del report dipinge una blogosfera in ‘transizione’: non più blogger alle prime armi, dunque, ma una comunità con un’influenza sempre più radicata sui media tradizionali e alla ricerca della prossima evoluzione. L’uso e l’impegno, da parte dei blogger, nei confronti dei media tradizionali – dice Technorati – è in forte espansione e i confini tra blog, micro-blog e social network sono sempre più sfumati: alla luce di questa convergenza tra blogosfera e social media, la condivisione dei post avviene sempre più sulle reti sociali.

 

Un trend emerso con molta evidenza nel 2010 è la crescita significativa del mobile blogging, nonostante smartphone e tablet siano prodotti relativamente nuovi: il 40% dei blogger che utilizzano lo smartphone o altri dispositivi mobili confermano che questi strumenti hanno modificato le loro abitudini di scrittura, incoraggiando la pubblicazione di post più brevi e spontanei.

Technorati spiega quindi che è sempre più forte l’influenza femminile sulla blogosfera, principalmente riguardo l’impatto del gentil sesso sulla presenza dei marchi commerciali nelle reti sociali: le mamme blogger sembrano infatti più predisposte a parlare di brand e le grandi aziende hanno già fiutato il business.

 

I cambiamenti evidenziati dal report 2010 stanno avvenendo – sottolinea ancora Technorati – in un contesto di grande ottimismo riguardo il medium: più della metà degli oltre 7 mila blogger intervistati ha confermato di voler scrivere più frequentemente sul proprio sito in futuro e il 43% pensa di espandere la gamma di argomenti trattati. Coloro i quali traggono profitto dal proprio blog, emerge dallo studio, hanno postato più contenuti quest’anno rispetto all’anno scorso e il 48% di tutti i blogger ritiene che nei prossimi 5 anni le persone tenderanno a cercare notizie e intrattenimento più su questi siti che sui media tradizionali. Lo studio conferma infatti – da un sondaggio effettuato tra i consumatori – che la fiducia degli utenti nei confronti dei blogger sta crescendo (il 40% degli intervistati è d’accordo con i blogger), mentre cala quella verso i media tradizionali.

 

Technorati divide quindi la blogosfera in 4 segmenti: Hobbyists, Part-Timers, Corporates e Self-Employeds.

 

I primi  – quelli cioè che tengono un blog per divertimento e non ne traggono alcun guadagno economico – rappresentano ancora la ‘spina dorsale’ della blogosfera e rappresentano il 64% degli intervistati. Non è quindi una sorpresa che la metà tra essi affermi di usare il blog per esprimere riflessioni personali e il 74% di misurare il successo del proprio sito sulla base della soddisfazione personale.

I part-timers rappresentano quindi il 13% della blogosfera. Il 61% passa trascorre sul blog più di tre ore a settimana e il 33% lo aggiorna almeno una volta al giorno. I blogger part-time, afferma Technorati,  usano il web per ‘arrotondare’, ma traggono dalla loro passione, in media, non più di sei mila dollari l’anno. In questa categoria, solo il 56% afferma di misurare il successo del blog dalla soddisfazione personale, mentre il 63% lo misura sulla base del numero di visitatori unici.

 

I blogger ‘corporate’ rappresentano solo l’1% della blogosfera e sono quelli che si dedicano a tempo pieno a questa attività per conto di un’azienda o di un’organizzazione. Tuttavia, solo il 24% tra loro trascorre 40 ore a settimana sul blog e solo la metà riceve un compenso, che corrisponde mediamente a 17 mila dollari l’anno ma per il 54% sale a 55 mila dollari.

 

I Self-Employeds, infine, rappresentano il 21% dei blogger e sono quelli che “bloggano a tempo pieno o occasionalmente per la propria azienda o organizzazione”. Il 57% ha una propria compagnia e un blog a essa collegato, mentre per il 19% è il blog l’azienda.