Wi-Fi libero. Roberto Maroni assicura: ‘In prossimo CdM proposta per superare limiti del decreto Pisanu’

di Alessandra Talarico |

Italia


Roberto Maroni

Le limitazioni imposte ai collegamenti Wi-Fi dal decreto Pisanu saranno presto superate. Lo ha confermato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni rispondendo nel corso del question time alla Camera ad una interrogazione della Lega Nord sulle norme che, introdotte all’indomani degli attentati terroristici di Londra e Madrid, hanno imposto forti limitazioni all’accesso pubblico a internet senza fili.

Maroni ha annunciato quindi l’intenzione di presentare “la prossima settimana in Consiglio dei ministri una proposta che supera la norma Pisanu, in scadenza il 31 dicembre”.

La norma risalente al 2005, ha aggiunto il ministro, ha prodotto i risultati per cui era stata concepita, ossia il contrasto al terrorismo e a fenomeni quali la pedopornografia online, ma alla luce delle successive evoluzioni tecnologiche emerge oggi la necessità di raggiungere un equilibrio tra le esigenze di sicurezza previste dal decreto Pisanu con quelle di accesso alla rete e al Wi-Fi.

 

Da qui, l’intenzione di presentare una nuova misura che, liberalizzando il Wi-Fi, consenta comunque alla magistratura di continuare il suo lavoro investigativo.

“Contemperare le esigenze di sicurezza mediante controlli, che hanno consentito alle forze dell’ordine e alla magistratura di sventare anche minacce terroristiche importanti, con l’esigenza di liberalizzare la banda larga consentendo agli utenti cittadini il libero accesso: e’ l’obiettivo che mi propongo, valutando l’equilibrio da raggiungere tra le due esigenze”, ha affermato Maroni, sottolineando che “le indagini riguardanti la pedofilia online hanno portato all’individuazione di circa 7mila persone con operazioni a carattere anche internazionale” e che “nel settore delle frodi online, clonazione di carte di credito e bancomat, la polizia ha perseguito oltre 15mila persone”.

 

Risultati, certo, importanti, ma legati a una norma anacronistica, che obbliga i gestori di locali che offrono accesso a internet – dagli internet cafè alle biblioteche – a chiedere l’autorizzazione al questore e i documenti agli utenti, nonché a conservare un archivio cartaceo con la documentazione di chi si è connesso.

E molte sono state, in queste ultime settimane, le proposte di legge bipartisan miranti a superare queste restrizioni, che hanno fortemente ostacolato lo sviluppo delle reti internet senza fili, che stavano prendendo piede anche grazie all’impegno di molte amministrazioni locali che avevano iniziato a disseminare i territori di loro competenza di hot spot per l’accesso Wi-Fi.