Tlc: internet mobile fa ripartire il mercato, ma l’avanzata delle web company aumenta la pressione sulle telco

di Alessandra Talarico |

Outsourcing e condivisione delle infrastrutture per contenere i costi e supportare l'aumento della domanda di servizi dati.

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Dopo le difficoltà dovute alla crisi economica, le telecomunicazioni mondiali torneranno a crescere a un tasso annuo composto del 6%, grazie principalmente ai mercati emergenti, dove i pservizi telefonici stanno diventando via via più accessibili.

La previsione arriva da Analysys Mason, secondo cui i profitti maggiori nei prossimi anni saranno legati a internet mobile, che sarà il vero motore di crescita del settore, sia sui mercati emergenti che su quelli maturi.

 

La tendenza a preferire il cellulare al telefono fisso farà sì che nei prossimi anni, il grosso dei profitti del settore arrivi proprio dal mobile ma, sottolineano gli analisti, anche se gli utenti useranno sempre di più il cellulare per connettersi a internet, la sfida è tutt’altro che semplice: se, infatti, sui mercati emergenti il numero di utenti crescerà più rapidamente dei profitti, su quelli maturi gli operatori mobili dovranno scontrarsi con società provenienti da altri settori, come Apple e Google, che hanno contribuito sì, a una nuova fase di crescita – grazie ai loro modelli di business e ai contenuti allettanti e innovativi, che hanno spinto il decollo di internet mobile – ma stanno anche dando filo da torcere alle telco, che ora si trovano a inseguire la loro scia.

 

La chiave, quindi, è quella di trovare nuovi modelli basati su tariffe differenziate in base all’utilizzo, per meglio allineare uso e profitti, visto che gli utenti non sembrano propensi a spendere di più per i servizi di connettività, ma anche perché sui mercati emergenti la rapida crescita del numero di utenti rallenterà e gli operatori dovranno trovare il modo di spingere i clienti a incrementare l’uso dei servizi, voce e dati. Gli operatori, avvisano quindi gli analisti, dovranno “assolutamente controllare i costi” sui mercati in crescita, dove la prossima ondata di abbonati genererà un Arpu (il profitto medio per ogni cliente) inferiore.

 

La banda larga fissa rimarrà un’attività ancora redditizia sui mercati maturi, ma dovrà comunque affrontare la crescente concorrenza di quella mobile. Gli operatori di rete fissa, suggeriscono gli analisti, dovranno capitalizzare sul margine competitivo in termini di velocità di accesso, incoraggiando lo sviluppo di applicazioni che si avvantaggino di questa maggiore velocità, e dopo essersi assicurati che vi sia un consistente numero di utenti disposti a pagarle.
 

Un futuro, insomma, denso di sfide e in cui gli operatori dovranno anche provvedere ad aumentare la capacità di banda per sostenere la crescita del traffico dati: Analysys Mason prevede dunque una nuova ondata di accordi di esternalizzazione e di condivisione delle infrastrutture.