Pirateria. Vittoria per Hadopi: bocciato ricorso FDN. Ora le mail di ‘avvertimento’ ai downloader recidivi

di Alessandra Talarico |

Francia


Nicolas Sarkozy

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del provider internet francese FDN, che chiedeva la sospensione dell’Alta Autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet (Hadopi), incaricata di vigilare sul rispetto della legge Hadopi, volta a scoraggiare il downloading illegale e a promuovere l’uso di sistemi leciti, attraverso la cosiddetta ‘risposta graduale’, ossia l’invio di tre mail di avvertimento agli utenti recidivi, in seguito al quale, sulla base della cosiddetta regola dei ‘tre strikes’, un giudice può autorizzare il distacco della linea internet.

 

Secondo il Consiglio di Stato, tuttavia, “nessuna delle ragioni invocate dall’associazione richiedente è tale da far nascere un dubbio serio sulla legalità del decreto di cui si chiede la sospensione”.

 

Il provider internet French Data Network (FDN), aveva tentato di opporsi all’attuazione dell’Hadopi, presentando tre ricorsi nei quali contestava due articoli del decreto 2010-872, relativo alla procedura che l’Hadopi deve seguire per sanzionare le persone che scaricano illegalmente e il decreto 2010-236 del 5 marzo che disciplina il trattamento automatizzato dei dati personali, permettendo all’Autorità di incrociare gli indirizzi IP degli abbonati beccati a scaricare illegalmente, raccolti per conto dei titolari dei diritti, con le coordinate degli utenti fornite dagli internet provider, chiamati quindi a collaborare nell’identificazione degli internauti.

 

FDN non solo rifiutava l’idea di dover collaborare nel processo di identificazione, ma, nel merito, sosteneva che prima della pubblicazione del decreto bisognasse consultare l’Autorità per le tlc (Arcep). In base all’articolo 36-5 del codice postale, infatti, l’Arcep deve essere consultata per qualsiasi decreto che riguardi l’attività degli operatori, cosa che in questo caso specifico però non è stata fatta.

 

L’Hadopi ha per missione di incoraggiare lo sviluppo dell’offerta legale, di vigilare sull’uso lecito e illecito delle opere su internet, e proteggere le opere e tutto ciò che è legato al diritto d’autore.

La storia di questa legge è lunga e complessa ed è cominciata nell’estate del 2007, subito dopo l’arrivo di Nicholas Sarkozy all’Eliseo. Determinato a lottare contro la dilagante pirateria, il governo affida a Dennis Olivennes, allora presidente della Fnac, il compito di trovare una soluzione drastica. Olivennes consegna il proprio rapporto a novembre. Un anno dopo, ottobre 2008, la legge comincia il suo iter al senato dividendo la Francia e non solo: artisti di sinistra si sono schierati accanto a Sarkozy, ma la resistenza maggiore è arrivata da alcuni socialisti e da parte dell’Ump.
Dalla fine di questo mese, l’Autorità potrà dunque iniziare a inviare le prime mail di avvertimento, ma la procedura giudiziaria non è ancora terminata: se il Consiglio di Stato darà ragione a FDN nel merito, l’istituzione dell’Autorità potrebbe subire ulteriori rinvii. Il governo dovrebbe infatti consultare l’Arcep prima di proporre un nuovo decreto.