Posta certificata: Brunetta dà i dati sulla diffusione della PEC in Italia e sigla un Protocollo d’intesa con Rete Imprese Italia

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Renato Brunetta

Nel corso di una conferenza tenutasi oggi a Palazzo Vidoni, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ha illustrato gli aggiornamenti sul numero di PEC (Posta elettronica certificata) attivate da cittadini, imprese, professionisti e Pubbliche amministrazioni.

 

Secondo i dati raccolti dal DigitPA i risultati sono in costante progressione: a oggi i professionisti in regola sono più di 1 milione (oltre il 50% del totale) mentre più di 400 mila sono le aziende già dotate di almeno una casella di Posta Elettronica Certificata.

Le PA centrali e locali dotate di PEC sono 11.000 per un totale di 18.250 caselle attivate. Attraverso il portale postacertificata.gov.it, i cittadini che hanno richiesto la procedura di attivazione sono 330.418 e oltre la metà di questi sono già in possesso di un indirizzo personale e certificato. Il servizio, attivo dallo scorso 26 aprile, è affidato in concessione a Poste Italiane, Telecom Italia e Postecom, rappresentati nel corso della conferenza stampa dall’amministratore di Telecom Franco Bernabè e dall’Ad di Postecom Giovanni Cuturi.

Insieme a loro erano presenti anche il Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua, il Presidente dell’INPDAP Paolo Crescimbeni, il Direttore Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate Arturo Betunio, il Segretario Generale dell’ACI Ascanio Rozera e la Presidente del Comitato Unitario Nazionale per gli Ordini e i Collegi Professionali Marina Calderone.

 

L’utilizzo della PEC all’interno della Pubblica Amministrazione e nei rapporti con i cittadini-clienti non solo consente di lavorare e comunicare in maniera rapida e sicura ma è anche un obbligo previsto dalla legge. Si ricorda infatti che tutte le Pubbliche amministrazioni devono:

 

– dotarsi di una casella di Posta Elettronica Certificata per qualsiasi scambio di informazioni e documenti (articolo 6 del Codice dell’Amministrazione Digitale);

– istituire una casella PEC per ciascun registro di protocollo (articolo 47 comma 3 del Codice dell’Amministrazione Digitale);

– dare comunicazione al DigitPA degli indirizzi PEC istituiti per ciascun registro di protocollo (articolo 16 comma 8 della Legge 2/2009);

– pubblicare nell’homepage del proprio sito istituzionale l’indirizzo PEC a cui il cittadino può rivolgersi (articolo 54 comma 2-ter del Codice dell’Amministrazione Digitale);

– comunicare con i propri dipendenti unicamente tramite PEC (articolo 16-bis comma 6 della Legge 2/2009).

 

Gli indirizzi PEC delle Pubbliche amministrazioni, istituiti per ogni registro di protocollo e comunicati al DigitPA, sono disponibili sull’archivio informatico accessibile attraverso il sito, unica fonte ufficiale e punto di riferimento per gli adempimenti previsti. E’ stato inoltre sviluppato il sito paginepecpa.gov.it con tecnologie atte a rendere più semplice la ricerca degli indirizzi PEC per il cittadino. Si ricorda che il mancato assolvimento degli adempimenti relativi alla PEC influisce ai fini della misurazione della performance individuale e organizzativa strumentale al calcolo della retribuzione di risultato dei Dirigenti degli uffici preposti (Decreto Legislativo n.150/09).

 

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, in collaborazione con DigitPA, sta inoltre supportando gli Ordini professionali nell’adempimento dell’obbligo di pubblicare un elenco riservato con l’indirizzo di PEC dei propri iscritti. E’ in corso di realizzazione il portale che consentirà a tutte le PA di accedere agli elenchi riservati degli Ordini professionali.

 

Al termine della conferenza stampa, il Ministro Brunetta ha siglato un Protocollo d’intesa con Rete Imprese Italia al fine di estendere l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata per le comunicazioni con la PA a tutti i suoi associati (oltre 2,5 milioni di imprese). Il documento è stato firmato dai vertici di tutte le associazioni di categoria facenti capo al network: il Presidente di Concommercio Carlo Sangalli, il Presidente di Confesercenti Marco Venturi, il Presidente di CNA Ivan Malavasi, il Presidente di Casartigiani Giacomo Basso e il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.

 

Grazie a questo accordo le parti si sono impegnate a realizzare un programma di interventi volto a sviluppare l’innovazione digitale nel settore delle piccole e medie imprese, così da incrementare l’accessibilità dei sistemi di eGovernment e facilitare le relazioni amministrative con i cittadini. Rete Imprese Italia dovrà avviare tutte le procedure necessarie affinché ogni suo associato si doti di PEC e la utilizzi obbligatoriamente, come previsto dalla normativa, per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione. Gli obiettivi saranno attuati attraverso la stipula di singoli accordi tra aziende e operatori del servizio.

 

Riguardo alle cartelle sanitarie online, realizzate in maniera autonoma da ogni Regione, Bernabè ha aggiunto che in Italia occorre unificarle su di un’unica piattaforma standard spingendo anche al loro utilizzo.
Bernabè ha risposto a un aneddoto raccontato dal ministro Brunetta che parlava dello stupore suscitato in un medico in Svezia nel vedere ancora utilizzare le lastre radiografiche in forma ‘fisica’.
“L’Italia – ha spiegato Bernabè – ha bisogno di rafforzare la cultura digitale”, ricordando come la tecnologia già esista e che medici di base e ospedali usano lo stesso sistema “ma poi c’è un problema di dispersione perché ogni Regione ha una diversa cartella sanitaria online”.
Per questo l’Ad di Telecom apprezza il lavoro del ministro di standardizzazione in un’Italia “dove ognuno pensa di saper fare meglio degli altri facendo da sè” e ha ricordato come “ci sono delle piattaforme standard e bisogna spingere per il loro utilizzo”.

 

Protocollo d’Intesa con Rete Impresa Italia