Telecom Italia: mercoledì incontro con Governo e parti sociali per fare chiarezza su piano industriale ed esuberi

di Alessandra Talarico |

Italia


Franco Bernabè e Gabriele Galateri

E’ stato fissato per mercoledì 14 luglio alle 15:30 presso il ministero dello Sviluppo economico, l’incontro tra il Governo i vertici di Telecom Italia e le parti sociali per discutere le strategie industriali del gruppo, che ha annunciato 3.700 licenziamenti entro la metà del 2011.

L’incontro, ha affermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà occasione per “rimettere in piedi il dialogo fra esse su un piano industriale che, noi ci auguriamo, sia fatto di investimenti, di sviluppo della società e del sistema di comunicazione nel nostro Paese e nell’ambito del quale, poi, si potranno discutere dei problemi di riorganizzazione”.

”Confido – ha proseguito il ministro – che così venga meno l’iniziativa dei licenziamenti. Noi siamo sempre intenzionati a creare le premesse per il dialogo e il ritiro o la sospensione di questa iniziativa”.

“Vanno messi da parte gli atti unilaterali – ha sottolineato ancora il ministro – e si deve aprire un confronto vero su un piano industriale per il futuro del gruppo, a partire dagli investimenti che si devono fare”.

Il tema dei livelli occupazionali nel settore delle telecomunicazioni, ritenuto da Governo un “elemento di fondamentale importanza per lo sviluppo del Paese” ha precisato quindi Sacconi, “…deve essere affrontato entro questo schema di confronto e entro una logica di sviluppo, e non di ridimensionamento”, quella che, purtroppo, sembra prevalere.

Sulla vicenda, il presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri, ha affermato che “…il discorso è appena cominciato, vediamo”.

Nel piano industriale 2010-2012, Telecom Italia ha previsto oltre 6.800 esuberi. Il Governo, da canto suo, intende verificare il piano a monte, anche alla luce delle nuove sfide poste in essere dal passaggio alla fibra ottica, che sarà analizzato nell’ambito di un tavolo tecnico convocato per domani e con un incontro con tutti gli amministratori delegati, già fissato per il 19 luglio.

Il sottosegretario allo sviluppo economico Paolo Romani ha sottolineato la necessità di “procedere con la massima cautela rispetto agli snodi che riguardano l’industria delle telecomunicazioni italiana”, mentre i sindacati hanno accolto con favore la convocazione al tavolo di mercoledì.

“Ovviamente – ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl Annamaria Furlan – un incontro che ci auguriamo possa dare risposte e prospettive concrete all’intera azienda, soprattutto ai suoi lavoratori”.

Nel comparto tlc, il ministro Sacconi ha, quindi, affermato di scorgere solo “licenziamenti e non investimenti”, mentre sempre nel weekend è esploso in tutta la sua virulenza anche il caso Eutelia, con l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare per 8 tra manager e azionisti con l’accusa di bancarotta fraudolenta per aver dirottato circa 17,2 milioni di euro in favore di soggetti riconducibili al gruppo Omega, che nella primavera 2009 aveva ‘acquisito’ i lavoratori del ramo Information Technology – in precedenza trasferiti alla controllata Agile – e aveva subito annunciato 1.200 licenziamenti su un totale di 1.800 dipendenti.

Un’operazione, quella del travaso dei dipendenti, da cui Eutelia ricava una plusvalenza di 17,9 milioni, ma che non ha convinto i revisori, né la Consob e l’Agenzia delle Entrate, fino all’apertura di un’indagine da parte della procura di Arezzo, che il 10 febbraio ha rinviato a giudizio 15 persone, tra cui alcuni esponenti della famiglia Landi, per falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale.

L’intervento della Consob porta quindi alla sospensione del titolo in Borsa, mentre il 1° giugno, il tribunale di Arezzo dichiara lo stato d’insolvenza di Eutelia e nomina commissari giudiziali Daniela Saitta, Francesca Pace e Gianluca Vidal. Il trasferimento dei lavoratori viene peraltro annullato da una sentenza del tribunale di Roma, che contesta la violazione dell’articolo 47 che governa le cessioni di rami di azienda, non essendo stati rispettati, sia da parte del venditore che del compratore, i termini di comunicazione dell’operazione alle rispettive rappresentanze sindacali.

In carcere sono finiti il presidente e amministratore di Omega e Agile, Pio Piccini, e il dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega, Marco Fenu; l’ex presidente del Cda Eutelia Leonardo Pizzicchi; l’amministratore di Agile Claudio Marcello; il procuratore di Agile Salvatore Cammalleri; il consigliere di amministrazione di Eutelia Isacco Landi. Il presidente e amministratore di Eutelia, Samuele Landi, non è stato raggiunto dal provvedimento perché all’estero.