Advertising mobile: debutta la piattaforma iAd di Apple, mentre Google annuncia nuovo formato per i video di YouTube

di Alessandra Talarico |

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Apple iAd

Debutta oggi la nuova piattaforma per la pubblicità mobile di Apple. Il nuovo sistema iAd, presentato lo scorso 7 giugno da Steve Jobs, a margine del lancio dell’iPhone 4, avrebbe già sedotto una ventina di aziende quali Unilever, General Electric e Citigroup, raccogliendo commissioni per 60 milioni di dollari, pari a un quarto del valore stimato per il mercato del mobile advertising nel secondo semestre 2010.

Google, intanto, non sta certo a guardare: la società di Mountain View ha annunciato ieri che entro quest’anno arriveranno sui video di YouTube spot su misura, ma con la possibilità, per gli utenti, di ‘saltare’ la pubblicità e continuare con la visione del filmato.

 

Il sistema iAd, integrato su iPhone,  iPad e altri device mobili, consentirà agli sviluppatori dei programmi disponibili nell’App Store – molti dei quali gratuiti o venduti a 99 centesimi – di includere la pubblicità nei loro software. Apple si occuperà della vendita e lascerà agli sviluppatori il 60% dei profitti di ogni ads, tenendo per sé il restante.

La piattaforma promette di aprire una nuova era nella pubblicità rispetto agli spot ‘basic’ che circolano attualmente sul web, con la possibilità, per gli inserzionisti, di ideare sequenze video sofisticate al pari della pubblicità in Tv, e di diffonderle in alta definizione, dando all’utente la possibilità di partecipare a giochi interattivi, di ordinare l’articolo pubblicizzato e così via.

 

Ma iAd è anche molto di più, potendo garantire agli inserzionisti una enorme quantità di informazioni sui gusti, le abitudini di consumo, le applicazioni scaricate, gli indirizzi, i numeri di carta di credito degli utenti dei terminali Apple, al fine di creare messaggi iAd mirati.

 

Anche se ufficialmente Apple sostiene di non essere entrato nel settore della pubblicità mobile per contrastare i rivali del web, ma per “aiutare gli sviluppatori di applicazioni a monetizzare i programmi destinati all’App Store”, la società sicuramente non farà sconti ai concorrenti, soprattutto al suo vecchio alleato Google, che attualmente domina il mercato della pubblicità online.

 

Finora, Apple ha versato agli sviluppatori di applicazioni circa 1 miliardo di dollari, intascando oltre 300 milioni di dollari solo per il suo ruolo di gatekeeper. Ma l’ambizione della società di Cupertino va ben oltre: il mercato della pubblicità mobile è ai primi passi, ma promette di diventare molto redditizio ed è ancora tutto da conquistare.

 

Google – che ha molto investito, e prima di Apple, nelle tecnologie per l’advertising, nei sistemi operativi mobili, nelle applicazioni e nei terminali – ha intanto annunciato un nuovo formato pubblicitario, che – ha spiegato il senior product manager Baljeet Singh – permetterà agli internauti di guardare o meno gli spot che precedono i video.

Un sistema che dovrebbe stimolare gli inserzionisti a investire in pubblicità innovative e ‘tagliate’ per il web. Gli utenti potranno anche scegliere quali pubblicità guardare su video più lunghi.  

 

Il mercato della pubblicità mobile è ancora relativamente piccolo (nel 2009 ha rappresentato il 12% dei profitti totali), ma Apple e Google, che col loro ingresso nella telefonia mobile hanno scombinato e non poco le carte in tavola, credono molto nelle potenzialità del settore.

Secondo la società di ricerca PwC, le spese nel settore della pubblicità mobile triplicheranno dai 2,2 miliardi dello scorso anno a 7,7 miliardi di dollari nel 2014.