View from the Top: le indicazioni dell’Ocse su innovazione e crescita economica. Pier Carlo Padoan, ‘In Italia mancano iniziative a carattere sistemico’

di Cinzia Guadagnuolo |

Il primo appuntamento del ciclo di incontri con i decision maker nazionali e internazionali, promosso da Puntoit e Key4biz. A fondo pagina il video con la prima parte dell'intervento di Pier Carlo Padoan.

Italia


Pier Carlo Padoan

È l’innovazione, secondo l’Ocse, la chiave per avviare una nuova fase dell’economia globale che vive un momento di grande difficoltà. Lo ha detto Pier Carlo Padoan, Deputy Secretary-General and Chief Economist dell’Ocse, intervenendo come special guest al primo appuntamento di “View from the top“, un’occasione di confronto per gli addetti ai lavori, rappresentanti istituzionali e uomini d’impresa, con i key decision makers internazionali sui temi dell’innovazione, dello sviluppo e dell’Information Technology.

 

La letcure-dinner di Key4biz e Puntoit, sulla suggestiva terrazza del Circolo Canottieri Aniene di Roma, si è ben presto trasformata in un articolato dibattito a più voci sul recente report Road to RecoveryA Roadmap for the Innovation Strategy, presentato alla Ministeriale Ocse di Parigi, che individua cinque settori indispensabili per la crescita della produttività e dell’occupazione: Istruzione, Pmi, Ricerca, Banda larga e Proprietà intellettuale.

 

“Siamo in un momento molto difficile per il dibattito della politica economica globale – ha esordito Padoan – c’è un eccesso di semplificazione, tra quelli che sostengono che bisogna continuare a spendere, e quelli che suggeriscono che bisogna stringere su tutto e consolidare la finanza pubblica“. In realtà, secondo il vice segretario Ocse, le risposte devono essere molto più complesse: “L’innovazione, secondo l’Ocse, può e deve essere una strategia e uno strumento fondamentale per affrontare una nuova fase dell’economia globale, che metta al centro la crescita, crescita che spesso non c’è, che c’è altrove, e bisogna cercare di generalizzare“.
Poi, un’amara analisi: “Più il tempo passa, più i Paesi avanzati vanno perdendo la loro dinamica di crescita. Ciò è vero in Europa, ma lo è ancor più in Italia che cresce meno di una media europea già è bassa. Si discute ancora troppo poco di politiche a supporto dell’innovazione che richiede iniziative a carattere sistemico“.

 

Secondo l’Ocse, la crescita deve essere accompagnata da misure di natura strutturale. Padoan ha parlato di un cambiamento culturale: “Se pensiamo alle misure strutturali, ci vengono in mente solo le misure del mercato del lavoro o  misure relative all’aumento della concorrenza dei prodotti, ma molto poco si pensa alle misure relative all’innovazione. Ed è qui che si innesca la strategia dell’innovazione dell’Ocse: l’innovazione è un fenomeno multidimensionale, da attivare attraverso una serie di canali diversificati che interagiscono tra loro”.

 

In definitiva, ha aggiunto il Chief Economist dell’organizzazione internazionale, è un problema di sistema. “L’innovazione è il modo in cui un sistema funziona. La politica per l’innovazione deve avere la stessa articolazione“.

 

Inoltre, Padoan ha spiegato, nel corso dell’incontro romano, come non esista un solo specifico indicatore di policy che basti a dimostrare un Paese innova o meno. La spesa privata o pubblica in Ricerca e Sviluppo, per esempio, è uno dei componenti, e lo stesso ammontare di risorse impiegate dà risultati molto diversi se ci sono o no altre condizioni, che vanno dal sistemi di istruzione ai meccanismi istituzionali, agli strumenti finanziari, agli strumenti di innovazione non tecnologica e di innovazione non basata su R&S. Uno dei risultati del recente rapporto Ocse, infatti, è che l’innovazione non generata dalla R&S è in crescita.

 

L’innovazione  – ha continuato Padoan – è sempre più “aperta”, per cui forme di collaborazione nella produzione di conoscenza sono sempre più importanti. Si pone perciò il problema di come regolarle. Questo è lo spirito con cui la Strategia dell’Innovazione è stata pensata. Quando abbiamo coinvolto i governi dei diversi Paesi Ocse e non solo, abbiamo chiesto di nominare come rappresentanti speciali persone che fossero vicine al centro del potere. Abbiamo ottenuto un’interfaccia tra l’analisi di cosa vuol dire l’innovazione oggi, i vari strumenti per sostenerla e la dimensione istituzionale“.

 

Sollecitato a offrire un’opinione sul rapporto tra economia globale e crescita dei Paesi emergenti, Padoan si è così espresso: “Dobbiamo essere molto grati ai Paesi emergenti in questo momento perché sono quelli che “tirano” la crescita. Lo fanno perché hanno imparato dalle crisi precedenti. Mi auguro che i Paesi avanzati facciano lo stesso. L’America latina e l’Asia hanno rifondato le loro istituzioni di politica economica. Sono state colpite da questa crisi, ma non l’hanno generata, hanno “tenuto” e ci stanno tirando fuori. Tassi di crescita eccezionali sono numeri e quantità che si giustificano solo con la qualità; una crescita così intensa è la conseguenza di una trasformazione strutturale profonda. La Cina, il Brasile, l’India, sono protagonisti di un modello di innovazione aperta, con scambio di conoscenza, che viene applicato nel Paese, ma anche in una regione o località. Gran parte delle attività di R&S delle maggiori imprese multinazionali è lì, nei Paesi emergenti,che hanno capito che è questa la via per sostenere un tasso di crescita a due cifre”.

 

Il G20, ha concluso Padoan, “avrà successo se metterà insieme, attorno allo stesso tavolo, in modo costruttivo, culture molto diverse. Se questi Paesi scopriranno che possono andare avanti insieme, sarà un grande successo, altrimenti sarà un fallimento. Ecco la vera sfida, al di là dell’aspetto tecnico e delle misure: si tratta di una grande sfida culturale“.

 

 

Consulta il profilo Who is Who di Pier Carlo Padoan

 

Vai al video con la prima parte dell’intervento di Pier Carlo Padoan:

Pier Carlo Padoan (Ocse): ‘La strategia dell’innovazione: le indicazioni dell’Ocse sulla crescita economica a View from the Top’ – Roma 17 giugno 2010

 

Vai al video con un breve reportage della serata “View from the Top”