Second Life: passato il boom, Linden Lab corre ai ripari. In vista licenziamenti e nuovi servizi

di Alessandra Talarico |

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Second Life

Passato l’effetto moda, Second Life si appresta a licenziare il 30% dei dipendenti e cerca di dare nuovo dinamismo all’entusiasmo passato per i suoi mondi virtuali.

 

Dopo aver dominato le cronache internet per tutto il 2006, il mondo virtuale in 3D di Second Life non ha conosciuto il successo sperato, che secondo gli analisti avrebbe dovuto esplodere proprio quest’anno, nonostante i fiumi di denaro che molte aziende hanno fatto confluire sulle sue isole virtuali.

L’entusiasmo per Second Life è scemato con la comparsa delle reti sociali: prima MySpace poi Facebook hanno rubato audience al sito e, come conseguenza, Linden Lab ha deciso di reinventarsi e dare una sforbiciata al personale, riducendo del 30% dei 330 effettivi.

 

Innanzitutto la società cambierà approccio, eliminando la necessità di scaricare un’applicazione per accedere al servizio. Una versione accessibile attraverso un semplice browser web sarebbe dunque in preparazione, oltre allo sviluppo di nuovi sistemi di collegamento coi maggiori social network, così da raggiungere il maggior numero possibile di persone.

 

Appena un anno fa, Linden Lab dichiarava di aver registrato i primi profitti, ma la congiuntura oggi sembra decisamente meno favorevole e così i 19 milioni di dollari raccolti al momento del boom sono serviti appena a coprire le perdite, di cui 6,2 milioni nel 2007.

La società può ancora contare su circa 1,4 milioni di utenti fedeli (tanti gli utenti che si sono connessi nel corso degli ultimi due mesi), ma è evidente la necessità di trovare nuove vie che colleghino le isole virtuali di Second Life  alla realtà, che è fatta anche e soprattutto di bilanci in attivo, e non certo in Linden Dollar.