Browser web: i produttori minori chiedono alla Ue nuove modifiche al sistema di scelta implementato da Microsoft

di Alessandra Talarico |

Europa


Scelta del browser

Sei società hanno chiesto alla Commissione europea di attuare ulteriori cambiamenti al sistema di selezione del browser per accedere a internet e navigare, appena implementato da Microsoft proprio per soddisfare gli obblighi imposti dalla Ue.

 

Il sistema, attivo dal 1° marzo, consente di aprire una pop-up per selezionare uno dei dodici browser a disposizione o scegliere di lasciare installato internet Explorer.

 

Oltre al browser Microsoft, attraverso  lo schermo multi-choice che sarà installato su oltre 100 milioni di personal computer in Europa entro maggio – l’utente potrà scegliere tra: Apple Safari, Google Crome, Mozilla Firefox, Opera, Avant Browser, Flock, Green Browser, K-Meleon, Maxton, Sleipnir e Slim Browser.

 

A detta delle società produttrici di Avant Browser, Flock, Green Browser, Maxthon, Slim Browser e Sleipnir, tuttavia, Explorer, FireFox, Safari e Chrome sarebbero avvantaggiati rispetto agli altri, in quanto non è immediatamente ovvio che altre scelte siano possibili mediante lo scorrimento verso destra della pagina web.

 

Le sei società hanno quindi chiesto alla Commissione di porre rimedio a questa situazione, attraverso l’aggiunta di un testo o un qualsiasi elemento che informi “…l’utente medio della possibilità di effettuare altre scelte scorrendo la pagina verso destra”.

 

“Il design finale dello schermo di scelta – aggiungono i sei produttori – lascia la stragrande maggioranza degli utenti all’oscuro del fatto che ci siano più di 5 browser tra cui scegliere”.

 

Lo schermo di scelta del browser è stato introdotto al termine di un lungo braccio di ferro tra le autorità europee e Microsoft, accusato di abuso posizione dominante sul mercato dei sistemi di navigazione internet. Attualmente internet Explorer copre il 62,12% del mercato dei browser, contro il 24,43% di Firefox, il 5,22% di Chrome, il 4,53% di Safari e il 2,38% di Opera.