Fastweb-Sparkle. Richiesta accolta: 48 ore per decidere su commissariamento. Scaglia esclude responsabilità della società

di Raffaella Natale |

Il titolo di Fastweb in rialzo dell'1,53% a 14,62 euro.

Italia


Silvio Scaglia

Il Gip della procura di Roma, Aldo Morgigni, ha concesso a Fastweb e Telecom Italia Sparkle (Telecom Italia), due giorni di tempo per depositare ulteriore documentazione, dopo di che si riserva di decidere sulla richiesta di rinvio dell’udienza sul commissariamento delle due aziende, avanzata dai legali delle società.

Sia Fastweb che Telecom Italia, con due distinte note stampa, si sono dichiarate estranee alle contestazioni e “parti lese” dei reati eventualmente commessi dagli indagati. In Borsa subito dopo il titolo proseguiva in rialzo dell’1,53% a 14,62 euro.

 

“Provato, ma sereno“. Queste le parole con cui l’avvocato di Silvio Scaglia, ex amministratore delegato di Fastweb coinvolto nella maxitruffa da 2 mld di euro con i vertici Telecom Italia Sparkle, descrive il suo assistito che stamattina è stato interrogato per due ore dal gip della Procura di Roma.

Ovviamente – ha aggiunto il legale Pier Maria Corso – ribadisce la sua fiducia nella giustizia e si è costituito per chiarire”.

I legali hanno chiesto la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare, in subordine chiederanno gli arresti domiciliari.

 

Nell’ambito del presunto caso di riciclaggio e frode, il comportamento di Fastweb è stato corretto, ha detto Scaglia agli inquirenti: “Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda quelli che io conosco escludo la commissione di reati”. Per quanto può attestare l’ingegnere, ha proseguito l’avvocato ‘il comportamento della società è stato completamente corretto”.

 

Per l’avvocato, “E’ andata bene. L’ingegnere è stato molto preciso: ha puntualizzato tutto aggiungendo dei particolari e confida che la sua posizione venga ad essere riconosciuta per quello che ha sempre dichiarato e cioè di assoluta estraneità da qualunque illecito”.

Scaglia avrebbe riferito al gip che il suo ruolo “non era quello di controllare la singola operazione commerciale – ha riportato l’avvocato – C’era una struttura che controllava e lui è convinto che funzionasse bene”.

Secondo quanto riferito dal suo legale, Scaglia avrebbe poi aggiunto che nella società “si sono comportati lealmente ma se qualcuno ha avuto un comportamento non corretto in quel caso ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

“La struttura di Fastweb – ha chiarito l’avvocato – comprende decine e decine di persone e ognuno nell’ambito della propria competenza ha svolto il proprio ruolo”.

 

L’ex Ad ha ipotizzato la possibilità che qualcuno all’interno della società abbia agito illecitamente, ma ha escluso di aver commesso reati o che ne abbiano commessi le persone che lui conosce.

Scaglia ha poi negato di conoscere Gennaro Mokbel, considerato dagli inquirenti responsabile del riciclaggio di capitali illegali derivanti dalle frodi telefoniche.

Secondo il gip, che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, le indagini hanno portato alla luce una “organizzazione criminale” che realizzava attività economiche fittizie per svariati miliardi di euro al fine di ottenere crediti di imposta a vantaggio delle due società di tlc, che negano ogni addebito.

I magistrati sostengono che il denaro frutto della frode fiscale veniva poi riciclato in diverse direzioni.

 

Oltre a Scaglia, è destinatario di una richiesta d’arresto nell’ambito dell’inchiesta anche il senatore dimissionario del Pdl Nicola Di Girolamo, e risulta indagato anche l’attuale AD di Fastweb, Stefano Parisi.

L’aula del Senato voterà domani sulle dimissioni del senatore, come ha confermato il capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, il quale ha precisato che il suo partito voterà a favore.

 

Intanto si è costituito presso la Procura di Roma l’avvocato Paolo Colosimo, accusato di associazione per delinquere e di essere tra gli ideatori dell’operazione di reperimento voti all’estero alla base dell’elezione di Di Girolamo.

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