Telecom Italia. I piccoli azionisti al Cda: ‘Immediate azioni verso i top manager responsabili’

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Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che Asati, l’associazione guidata da Franco Lombardi che riunisce i piccoli azionisti di Telecom Italia, ha inviato al CDA, ai Vertici Esecutivi, al Collegio Sindacale di Telecom Italia in merito al coinvolgimento della società nella maxi inchiesta sul riciclaggio.

 

Pur apprezzando  l’operato degli attuali Vertici Esecutivi, che cercano con ogni sforzo di recuperare l’immagine della Società rispetto alle dissennate gestioni precedenti – vedi i fatti attuali su Sparkle, le vendite fittizie delle Sim false, la vendita degli immobili anche sedi di centrali telefoniche, il cosiddetto “Progetto  Magnum,” progetti fallimentari quali il video telefono, spionaggio illegale a partire dal 2001 e molti altri – Asati, come da molto tempo già denunciato ufficialmente nelle Assemblee e alle Autorità Competenti interne e esterne all’Azienda, invita oggi con maggiore determinazione nell’interesse degli Azionisti, dei dipendenti e del valore Del Gruppo TI, i vertici Amministrativi della Società unitamente al Collegio Sindacale ad avviare immediatamente una Azione di responsabilità.

 

I danni provocati dal rinvio dell’approvazione del bilancio 2009, il rinvio della presentazione del nuovo piano industriale del periodo 2010-2012 con il conseguente posticipo a data ancora non nota della presentazione dello stesso alla comunità finanziaria, da una pessima figura a livello internazionale, e sta creando effetti conseguenti negativi sull’andamento del titolo in borsa di questi giorni. 

Tutti insieme sono fatti di straordinaria gravità mai accaduti nella storia della nostra Società che ancora potrebbe svolgere un ruolo di leader per le sue capacità tecnologiche, tra le migliori del mondo  e dovute alla lungimiranza, contrariamente ai top manager indagati o in sospetto di indagine, di quei manager – i cosiddetti “boiardi di stato” – tanto accusati che costruirono la forza  di uno dei più grandi operatori mondiali dell’Epoca, che con la presenza di oltre 20 aziende in tutto il Mondo dava occupazione a oltre 200.000 persone perché aveva basato la sua forza sull’innovazione come punto di eccellenza della commutazione elettronica, delle tecnologie di avanguardia del mobile, dei sistemi di gestione e delle fibre ottiche.

 

Addirittura circa dieci anni fa esisteva in Telecom Italia un progetto e uno studio per l’acquisizione di Telefonica!

 

Se a ciò si aggiunge la beffa, per gli Azionisti, apparsa recentemente e ancora sui siti Web della vendita degli immobili di alcune delle più importanti centrali telefoniche di TI, da parte di Società collegate agli Azionisti facenti parte direttamente/indirettamente del pacchetto di controllo delle gestioni precedenti, ne deriva un quadro sconcertante del passato che solo con un cambiamento radicale ispirato da una nuova eticità, potrà produrre una nuova vera svolta di credibilità per il rilancio dell’Azienda.

 

Se esistessero dei patti scellerati , che non conosciamo,”tipo malleva” con i Top Manager dell’epoca occorre anche fare azioni di responsabilità  su quelle controparti che firmarono quei patti. Controparti che sicuramente erano legate ai soggetti interessati alle liberatorie.