Mobile Computing: Intel e Nokia uniscono le piattaforme mobili e con MeeGo lanciano la sfida ad Android

di Alessandra Talarico |

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Nokia e Intel

All’insegna della convergenza totale e dell’open source l’accordo siglato oggi da Intel e Nokia, che uniranno le rispettive piattaforme Moblin e Maemo per creare MeeGo, un sistema basato su Linux, destinato a ‘motorizzare’ un’ampia gamma di dispositivi mobili, inclusi – si legge in una nota congiunta delle due società – “computer mobili tascabili, netbook, tablet, mediaphone, televisori e sistemi di infotainment per le automobili”.

 

MeeGo, che prenderà “il meglio di Moblin e Maemo”, sarà gestito secondo le best practice del modello di sviluppo open source e permetterà agli sviluppatori, sulla base delle capacità del sistema operativo Moblin, di creare applicazioni per un’ampia gamma di dispositivi e di venderle sull’Ovi Store di Nokia o attraverso l’AppUpSM Center di Intel.

 

La prima release è prevista per il secondo trimestre di quest’anno, mentre l’arrivo dei primi device è atteso più in là nel corso del 2010.

Rosee, ovviamente, le aspettative delle due società, che già nel 2009 avevano siglato un’alleanza volta alla realizzazione di cellulari di nuova generazione in grado di combinare la potenza dei Pc e la versatilità dei dispositivi mobili a banda larga.

 

Questo accordo, oltre che un ulteriore passo verso una nuova era del mobile computing, secondo le due società, rappresenta anche il tassello mancante per realizzare la vera convergenza tra sistemi molto diversi tra loro, permettendo, ha sottolineato il Ceo di Intel Paul Otellini, “…una comunicazione semplice tra i vari device di cui l’utente dispone a casa, in auto, in ufficio e in tasca”.

 

L’alleanza con Nokia che, nonostante la feroce competizione resta leader sia del mercato dei telefonini che di quello degli smartphone, rappresenta per Intel l’opportunità di rientrare dalla porta principale in un mercato – quello dei cosiddetti telefonini intelligenti – che è l’unico segmento dell’industria mobile a non risentire della crisi.

I chip Intel sono montati sull’80% dei Pc diffusi nel mondo: l’opportunità è ghiotta dunque anche per Nokia, che potrà così entrare nel mondo dei netbook, i mini Pc che, come gli smartphone, sembra stiano resistendo alla crisi grazie alla loro versatilità e al prezzo contenuto.

 

Positivo anche il parere degli analisti: secondo John Jackson di Ccs Insight, “…unendo le loro forze, Intel e Nokia possono creare un’alternativa formidabile agli attuali sistemi operativi” open source come Android.

 

 

Intel aveva già provato un’incursione nel campo della telefonia mobile, ma nel 2006 ha deciso di cedere il business delle comunicazioni e dei processori applicativi xScale a Marvell Technology Group per 600 milioni di dollari.

 

“Intel ha fatto una scommessa rientrando nel settore mobile e unirsi a Nokia è stato cruciale per guadagnare credibilità”, ha commentato Simon Wilkinson, Ceo di Myriad, una delle principali aziende produttrici di software per la telefonia mobile.