eGov: venerdì il governo discuterà Dlgs per modifiche al Codice dell’Amministrazione digitale. Addio a carta e contanti

di Raffaella Natale |

Conclusa intanto la fase di selezione offerte per concessione Pec. Poste italiane, Postecom e Telecom Italia prime in graduatoria.

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Addio alla carta nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. E’ quanto prevede lo schema di decreto legislativo recante modifiche al Codice dell’Amministrazione digitale, che andrà in consiglio dei ministri venerdì prossimo.
In particolare, il testo prevede che la presentazione di istanze e dichiarazioni, scambio dati, informazioni e documenti tra imprese e amministrazioni pubbliche, oltre che l’adozione e la comunicazione da parte della PA di atti e provvedimenti amministrativi avverrà unicamente utilizzando mezzi e strumenti telematici. Allo stesso tempo, la PA dovrà consentire l’effettuazione dei pagamenti che le spettano, ad esempio anche l’imposta di bollo, tramite ‘carte di debito, di credito, prepagate e di ogni altro strumento elettronico disponibile‘.
In questo ambito, le pubbliche amministrazioni possono avvalersi, ‘senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica‘ di prestatori di servizi di pagamento per consentire ai privati il pagamento con mezzi elettronici.
Il decreto non fissa però i termini per l’addio definitivo alla carta nella PA, ma rimanda ad un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della PA, di concerto con quelli dello Sviluppo Economico e della Semplificazione. 

 

Il Dipartimento per la Digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’Innovazione tecnologica (DDI) comunica intanto che si è conclusa la fase di selezione delle offerte per la concessione del servizio di Posta elettronica certificata (PEC) gratuita per i cittadini.

 Il raggruppamento temporaneo di impresa costituito da Poste Italiane, Postecom e Telecom Italia è risultato primo in graduatoria.

Dopo i significativi risultati in termini di diffusione ottenuti grazie alla sperimentazione avviata con INPS e ACI a settembre scorso, la PEC gratuita sta diventando una realtà per tutti.

 

Tassello fondamentale dei piani E-Gov2012 e I-2012 del ministro Brunetta, la PEC assegna a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata tradizionale con avviso di ricezione. L’adozione di questo nuovo strumento comporterà un sensibile risparmio dei tempi nel disbrigo di una pratica, una riduzione dei costi e un significativo impatto sociale. Ogni utente dovrà utilizzarlo per dialogare in modo sicuro, esclusivo e non oneroso con la Pubblica Amministrazione e con le aziende in tutti i casi in cui sia necessario dare valenza giuridica alle comunicazioni. Da inizio anno il servizio di PEC è esteso a tutti quei cittadini che ne fanno richiesta.

 

Prosegue intanto il successo di “Mettiamoci la faccia“, l’iniziativa di customer satisfaction nelle pubbliche amministrazioni avviata lo scorso marzo dal Ministro Renato Brunetta, confermato dalla risposta dei cittadini. Negli ultimi 9 mesi del 2009 oltre 1.200.000 utenti hanno scelto di esprimere il proprio giudizio sul servizio ricevuto, con un trend in costante crescita.

 

A dicembre, nonostante le numerose festività, la partecipazione media è cresciuta di oltre il 10%, superando gli 8600 feedback giornalieri. Inoltre, nella seconda settimana del mese il tasso di partecipazione ha raggiunto il suo valore più alto dall’avvio della rilevazione, toccando il 33%: ciò significa che un utente su tre ha valutato il servizio ricevuto. Positivi anche i risultati in termini di gradimento: le faccine verdi, infatti, sono largamente prevalenti in tutti i canali (89% per gli sportelli, 86% per il telefono, 78% per il web).

 

Anche la partecipazione delle amministrazioni è in costante ampliamento. Dopo le nuove  adesioni siglate nello scorso dicembre con Agenzia delle entrate, Agenzia del territorio e Inpdap, anche Aci e Inps hanno pianificato la copertura di tutte le loro sedi entro il 2010, mentre Inail e Agenzia del territorio hanno esteso la rilevazione ad altri canali e servizi.

 

Tra gli Enti locali che hanno avviato la rilevazione allo sportello ricordiamo i Comuni di Calalzo di Cadore, Cava dei Tirreni, Piacenza, Sassuolo, Bovolone, Campomaggiore, Chignolo Po, Goro, Pimentel, Pombia. Infine, il Comune di Lissone ha ottenuto l’approvazione del piano di sperimentazione. Nel complesso, al 31 dicembre 2009, risultano attivi o in fase di avvio circa 900 sportelli in 230 sedi amministrative.

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