Pubblicità: internet guadagnerà dalla crisi del mercato. I social network nuova meta degli inserzionisti

di Raffaella Natale |

Europa


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La pubblicità online sarà l’unica a guadagnarci dalla crisi che ha colpito il mercato dell’advertising. Gli analisti lo dicono ormai da tempo e l’ultima conferma arriva dai dati di un bilancio annuale sulla Francia pubblicati ieri.

Rispetto al 2008, la crescita è stata divisa per 4, a 6% contro il 23% dell’anno prima, vale a dire 2,11 miliardi di euro netti, secondo l’osservatorio sull’ePub presentato mercoledì dal Sindacato SRI e Capgemini Consulting.

 

“Per il 2010 ci attendiamo un aumento dell’8%”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Jérôme Bourgeais, direttore associato di Capgemini Consulting.

Numeri che potrebbero essere superati grazie alla liberalizzazione di alcuni comparti e all’autorizzazione della pubblicità dell’alcool sul internet.

“Presso gli inserzionisti si avverte già lo spirito di ripresa“, ha notato Dominique Delport, presidente di Udecam (Union des entreprises de conseil et achat média) e Havas Media.

Internet – ha aggiunto – è stato il medium meno toccato dalla crisi e anche quello che contribuirà più degli altri all’uscita da questo stato di stallo“.

Il mercato pubblicitario mondiale dovrebbe perdere quest’anno il 10,2%, stando ai dati di ZenithOptimedia, che prevede -17% per i giornali, -20% per le riviste e -7,6% per la Tv.

La pubblicità su internet si avvantaggia del dinamismo dei motori di ricerca, che vendono keywords agli inserzionisti per farli apparire tra i primi risultati delle ricerche. Questo business, dominato da Google, ha generato nel 2009, solo in Francia, 880 milioni di euro (+10%).

 

Alcuni segmenti hanno sofferto la situazione, come le inserzioni sui siti, che hanno registrato un calo del 6% a 480 milioni di euro, e le mail pubblicitarie con -20% a 104 milioni.

Hanno resistito meglio gli annuari (+7% a 449 milioni), l’affiliazione (promozione di siti commerciali da parte di altri siti, +12% a 157 milioni) e i comparatori di prezzi (+12% a 101 milioni).

Queste buone performance dovrebbero permettere a internet di aumentare la propria parte di mercato pubblicitario, “uscendo rafforzati da questa crisi”, come ha sottolineato Luc Tran Thang, vicepresidente di Orange Pubblicità e presidente del SRI, che rappresenta 15 società.

 

Secondo TNS Media Intelligence, nel 2008 internet è stato in Francia il terzo supporto pubblicitario con il 15% del mercato, dietro alla Tv e alla stampa.

Mentre in Gran Bretagna, nel primo semestre 2009, l’ePub ha addirittura superato la Tv, piazzandosi al primo posto del mercato.

un giusto sorpasso per Tran Thang, visto che troppo spesso la crescente audience di internet non si riflette fedelmente nelle sue entrate pubblicitarie.

E ha spiegato che “In Europa, l’audience media di internet è del 24% mentre la propria parte del mercato pubblicitario è piuttosto dell’ordine del 10%”.

 

Mentre internet sta diventando un mezzo di comunicazione maturo, gli inserzionisti stanno però già trovando nuovi territori di espressione, come per esempio i video trasmessi online e preceduti o seguiti da un annuncio (12 milioni di euro nel 2009) o sulle reti sociali come Facebook e MySpace.

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