Twitter: in vista i primi profitti grazie agli accordi con Microsoft e Google. E presto arriverà la pubblicità

di Alessandra Talarico |

Mondo


Biz Stone

È grazie agli accordi siglati con i due giganti del web, Microsoft e Google, che il sito di microblogging Twitter quest’anno riuscirà a generare profitti per la prima volta dal suo lancio nel 2006.

 

Entrambe le società hanno infatti stretto alleanze con Twitter per consentire agli utenti che effettuano una ricerca di conoscere in tempo reale anche tutti i tweets su un determinato argomento.

 

I due accordi, secondo il settimanale Business Week, valgono in totale 25 milioni di dollari: 15 milioni quello con Google e 10 milioni quello con Microsoft.

  

“Questi due accordi sono una roba enorme” e saranno in grado di aiutare Twitter a raggiungere un “piccolo profitto” nel 2009, ha dichiarato una fonte citata dal magazine.

  

Insieme a Facebook, Twitter è uno dei luoghi sacri della socializzazione online: da Barack Obama ai divi di Hollywood, passando per i politici nostrani, la Twitter-mania è esplosa e dilaga: tra l’aprile del 2008 e quello di quest’anno, il sito di micro-blogging ha visto aumentare i propri accessi del 3.700%.  

Come molte start up dell’economia digitale, il sito – nata nell’agosto del 2006 – si è però concentrato sul raggiungimento di una vasta base di utenti più che sui profitti. Per questo molti analisti e investitori si sono chiesti in che modo la società – data come prossima allo sbarco in Borsa – possa monetizzare il suo indiscutibile successo e migliorare le sue performance sul versante della fidelizzazione dei clienti – che è un elemento chiave per la sopravvivenza e la capacità di generare profitti sul web.

  

La società, nonostante questo è molto corteggiata – più volte il cofondatore Biz Stone ha dovuto smentirne la vendita al ‘big’ di turno, da Google a Microsoft – e il sito continua ad attrarre visitatori: secondo comScore Inc, ad agosto sono stati 54,7 milioni i visitatori unici, contro i 4,3 milioni agosto 2008.

 

A settembre, quindi, la società ha annunciato un nuovo aumento del capitale sociale da 100 milioni di dollari, che porterebbe la sua valorizzazione a 1 miliardo di dollari.

La nuova iniezione di contante è arrivata da un consorzio di sette investitori vecchi e nuovi, comprendente T. Rowe Price, la newyorkese Insight Venture Partners, Sparks Capital e Institutional Venture Partners.

Si tratta, tra l’altro, del secondo finanziamento dall’inizio dell’anno: la compagnia ne ha ottenuto un altro da 35 milioni di dollari a febbraio da Benchmark Capital e Institutional Venture Partners. A quell’epoca, Twitter era valutato circa 250 milioni di dollari.

Creato per permettere agli utenti di scambiarsi brevi messaggi da 140 caratteri, Twitter è balzato dal 22° al 3° posto nella classifica dei social network più usati stilata dalla società specializzata Compete.com, grazie anche all’interesse e alla pubblicità ricevuta da alcune celebrità americane come l’attore Ashton Kutcher – che ha sfidato la Cnn, scommettendo su chi avrebbe raggiunto per primo un milione di sostenitori – e la star dei talk-show Oprah Winfrey.

 

Stone, che ha evitato i commenti sulle finanze della società, si è limitato a dichiararsi “entusiasta delle partnership siglate nel corso di quest’anno” e ha affermato che in futuro ci saranno nuove “aperture”.

 

Secondo le fonti citate sempre da Business Week, il raggiungimento del profitto è stato ottenuto anche grazie al contenimento dei costi legati ai pagamenti resi alle compagnie telefoniche per distribuire miliardi di messaggi di testo sulle loro reti.

Ora che il sito è così popolare, ha anche guadagnato potere di contrattazione, riuscendo a rinegoziare gli accordi con gli operatori per uno sconto sui servizi.

 

Il Chief Operating Officer Dick Costolo, che si è unito alla società a settembre, è il principale artefice degli accordi coi due motori di ricerca e ha affermato che il prossimo obiettivo di Twitter è far leva sulla pubblicità, senza però stravolgere la natura del servizio.

“Vogliamo creare qualcosa che sia organica e sulla scia all’attuale modello di Twitter e non: ‘Questo è il tweet, ecco la pubblicità'”, ha spiegato Costolo.

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