Banda larga: Scajola torna sulla necessità delle connessioni broadband, ‘Dove il mercato tira, si finanziano da sole’

di Raffaella Natale |

Italia


Claudio Scajola

Torna a parlare di banda larga il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, intervistato da Corradino Mineo a “Il caffè” su RaiNews24, per dire che si tratta di una tecnologia “fondamentale“.

“Senza l’Autostrada del Sole oggi l’Italia sarebbe morta. L’abbiamo fatta nel 1960. Senza la banda larga, che in America chiamano l’autostrada delle comunicazioni, l’internet veloce, noi condanniamo l’Italia a spezzettarsi e i giovani a non guardare il futuro. La banda larga si finanzia da sola, là dove i mercati tirano. Nei territori più poveri non si può finanziare, dobbiamo finanziarla con i soldi dello Stato, in quei territori che da soli non ce la fanno, per permettere a quei giovani e a quelle imprese di crescere”.

 

Riguardo alle posizioni diverse, espresse dai Ministri Renato Brunetta e Giulio Tremonti mentre il Parlamento sta esaminando la finanziaria per il 2010, Scajola ha commentato: “Credo che la dialettica sia importante, la discussione pure, ma anche la chiarezza, quando si hanno delle idee da esprimere”.

“Io ritengo – ha precisato – che sia giusto il controllo dei conti pubblici, ma ritengo che in questo momento in cui si avvicina la ripresa, sia necessario stimolare la crescita del Paese. Questa è una differenza, mi auguro che la ragione stia a metà, che si possa fare qualcosa a metà”.

 

“Quello che è certo – ha aggiunto Scajola – è che le punzecchiature ci sono perché poche sono le risorse e molte sono le richieste. Troveremo le soluzioni per mettere i pochi soldi che abbiamo laddove stimolano maggiormente la crescita”.

 

Quanto alla posizione espressa dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, contrario a un maxiemendamento del governo in Aula che contenga misure diverse da quelle approvate in Commissione, il ministro ha spiegato che Fini tenta di preferisce “un lavoro più forte in commissione“.

Approvazione con voto di fiducia? “Non si è ancora deciso“.

 

In un’altra occasione, il ministro ha sottolineato d’essere consapevole delle difficoltà di Tremonti a far quadrare il bilancio: “Ci vuole un’azione collegiale di tutti i ministri, naturalmente con la regia del presidente del Consiglio. A mio avviso, in questa fase, le risorse vanno utilizzate in modo specifico come stimolo per la ripresa, soprattutto nei settori dell’innovazione e della ricerca, perché non c’è dubbio che è necessario innovare processi e prodotti”.

‘Nel governo – ha detto ancora – non c’è un partito del rigore e un partito della spesa perché abbiamo ancora una spesa alta, anche se c’è spesa improduttiva e spesa produttiva. Ritengo che gli investimenti per l’innovazione non rappresentino una spesa improduttiva e la banda larga, per esempio, fa parte dell’innovazione; investire su di essa significa investire nel futuro, nella comunicazione veloce. Naturalmente  la madre di tutte le misure per la ripresa è una diminuzione della pressione fiscale, graduale nel tempo, a famiglie e imprese”.

Per il viceministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, “è obbligatorio investire nella banda larga, gli 800 milioni arriveranno forse in due tranche“.

“Ci sarà una trattativa di tutti i ministeri in base anche alle risorse che deriveranno dalla pratica della chiusura dello scudo fiscale. Io non voglio incentivare nessuna polemica  c’è una trattativa che riguarda molti ministeri, in questo caso anche il nostro, e non riguarda solo la banda larga”.

 

Nei giorni scorsi, il responsabile delle comunicazioni per il Pd, Paolo Gentiloni, è stato il primo firmatario di una mozione ‘bipartisan’ a favore dello sblocco del fondo Cipe di 800 milioni, destinato alle connessioni broadband.

“Se il Cipe nella prossima riunione liberasse almeno una tranche di questi fondi sarebbe già un segnale“, ha dichiarato Gentiloni, per il quale “L’Italia è ormai in netto ritardo nella diffusione della banda larga rispetto all’Europa e nella lotta al dividendo digitale”.

 

Oltre alla banda larga si auspicano interventi anche a favore della fibra ottica e delle reti NGN, nell’ottica di una strategia di governo tesa all’eliminazione del digital divide: “Si chiede per questo al Governo un piano – ha spiegato Gentiloni – che sappia mettere a frutto le indicazioni contenute nella relazione di Francesco Caio consegnata al viceministro Romani a marzo. Se c’è un progetto è ora che si parta”.

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