Pirateria: anche in Gran Bretagna legge su modello Hadopi. Distacco linea dopo 3 warning, ma si spera in moral suasion  

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Downloading illegale

Il governo britannico potrebbe presto seguire l’esempio della Francia, con una legge molto stringente per arginare il fenomeno del download illegale di materiali protetti da copyright.

Anche gli utenti inglesi, se passassero le proposte del ministro delle attività produttive Peter Mandelson, potrebbe vedersi staccare la connessione internet dopo il terzo richiamo.

 

La proposta è stata sostenuta da molti importanti personaggi dello show biz britannico: da Lily Allen a James Blunt, da Elton John a Noel Gallagher.

Il governo ha pubblicato anche le lettere di supporto giunte dai maggiori gruppi media nazionali e internazionali, tra cui Sony Music, Vivendi e Time Warner.

 

Il governo di Gordon Brown, tuttavia, non sembra intenzionato a seguire l’esempio della legge Hadopi francese, che prevede il distacco della linea per un anno ai recidivi del download.

 

La legge, che potrebbe essere approvata entro aprile, prevede invece la stretta collaborazione tra major, internet provider e società di gestione collettiva dei diritti nell’invio delle lettere di avvertimento ai downloader incalliti, nella speranza che questo tipo di ‘persuasione’ possa bastare a mettere un freno alla pirateria. Se il tasso di download illegali non dovesse però subire variazioni, allora il governo sarebbe pronto a introdurre nuove misure tecniche quali la sospensione della linea.

 

“La vision del governo britannico – ha spiegato Mandelson – è che è sbagliato non ricompensare giustamente chi lavora. La nostra – ha aggiunto – è un’economia basata sulla creatività e non possiamo star seduti a guardare senza intervenire”.

 

“Se raggiungiamo il punto di prevedere la sospensione della linea, gli utenti saranno informati in anticipo, avendo ricevuto prima due notifiche, e avranno la possibilità di difendersi, ma la minaccia, per chi persiste in comportamenti contrari, è e deve essere concreta, o non si otterrà alcun effetto deterrente”.

 

Il dibattito su come arginare il fenomeno della pirateria su internet è molto intenso un po’ in tutta Europa, dopo che anche il Parlamento europeo ha deciso di limare la propria posizione che era nettamente contraria al distacco della linea internet senza la previa autorizzazione di un giudice, come prevedeva in un primo momento anche la legge francese.

Mentre in Francia, veniva approvata la legge Hadopi 2 – in base alla quale l’autorità avrà il compito di avvertire i pirati con due notifiche prima di procedere all’intervento più drastico, il taglio della connessione da parte del tribunale – anche gli europarlamentari hanno stabilito che le autorità amministrative potranno interrompere i collegamenti internet di un utente sospettato senza previa autorizzazione di un giudice che invece interverrebbe in un secondo momento per vigilare e ristabilire eventualmente le connessioni.

 

Su questo punto, molto delicato, si gioca anche l’approvazione del pacchetto di riforma delle tlc europee, bloccato dall’introduzione, da parte proprio del Parlamento europeo, di un emendamento che invece stabiliva che “nessuna restrizione può essere imposta ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti, senza una previa autorizzazione da parte delle autorità giudiziarie (…) salvo quando è minacciata la sicurezza pubblica”.

 

E mentre molti manager dell’industria entertainment applaudono alla Francia e alla sua legge antipirateria – “la pirateria è come guidare oltre il limite consentito: la patente va sequestrata”, ha affermato  il Ceo di EMI Music, Elio Leoni-Sceti – altri si chiedono come rendere il download legale più appetibile agli occhi dei ragazzi.

I siti dovrebbero essere più semplici, dice qualcuno. I prezzi dei Cd e della musica digitale dovrebbero essere più abbordabili, dicono altri. La soluzione, ovviamente, non è semplice se solo in Gran Bretagna si discute di questa legge da oltre un anno e mezzo.

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