T-Mobile: Deutsche Telekom pensa a uno ‘scambio’ più che alla vendita. Anche Telefonica e France Telecom tra i contendenti

di Alessandra Talarico |

Europa


Deutsche Telekom

Non una vendita, ma uno ‘scambio’: sarebbe questo il desiderio di Deutsche Telekom per la controllata britannica T-Mobile, alla quale sarebbero interessati i maggiori operatori europei.

Il colosso tedesco, secondo quanto riportato dal Financial Times, preferirebbe uno ‘swap’, ossia uno scambio con attività che consentano al gruppo di espandersi in altri paesi.

 

A contendersi la filiale britannica di Deutsche Telekom ci sarebbero, oltre a Vodafone, anche la spagnola Telefonica e l’ex monopolista francese France Telecom: tutte e tre le società sono già presenti nel paese, ma chi riuscirà a mettere le mani su T-Mobile potrà aggiudicarsi la supremazia su uno dei mercati più competitivi d’Europa.

T-Mobile controlla infatti il 15% del mercato, mentre O2, divisione di Telefonica, controlla la quota più importante (27%), seguita da Vodafone (25%), Orange (divisione di France Telecom, con il 22%) e 3 (8%).

Il valore di T-Mobile si aggira tra i 3 e i 4 miliardi di euro.

 

A febbraio il quotidiano The Observer aveva ipotizzato anche un possibile interesse di BT, decisa a rientrare nel mercato mobile attraverso una partnership con un operatore già attivo nel paese: tra i più accreditati, proprio T-Mobile o 3UK.

 

L’interesse di France Telecom, invece, sarebbe verso la possibile creazione di una joint venture per unire le attività di Orange e T-Mobile, soluzione che permetterebbe alla società francese di evitare cospicui esborsi di denaro. Un’intesa tra le due società, secondo gli analisti, sarebbe possibile alla luce dei diversi accordi già in essere in Spagna e Olanda.

 

Deutsche Telekom si trova in una situazione economica molto complicata soprattutto dopo l’incertezza sulle stime per il 2009: il gruppo aveva annunciato a maggio un calo del 2-4% dell’Ebitda adjusted dai 19,5 miliardi di euro registrati nel 2008 a causa della debolezza dei mercati e della forte concorrenza ma a fine giugno, il direttore finanziario Timotheus Hoettges ha invertito la rotta, dichiarando alla stampa che Deutsche Telekom riuscirà a centrare i target, aggiungendo tuttavia che “non si devono aspettare miracoli per il secondo trimestre”.

 

Le difficoltà della società sono attribuibili proprio alle non brillanti performance di T-Mobile UK, che ha sofferto della fluttuazione dei cambi e degli effetti della crisi. A causa proprio delle svalutazioni per 1,8 miliardi di euro delle attività in Gran Bretagna, dove gli abbonati di T-Mobile sono diminuiti del 2,6%, Deutsche Telekom ha chiuso il primo trimestre 2009 con una perdita netta di 1,12 miliardi di euro a fronte dell’utile di 924 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.  

Il margine operativo delle divisione britannica è del 14%, significativamente inferiore alla media del 31% delle altre divisioni di Deutsche Telekom e anche l’Arpu (19 sterline) è inferiore a quello degli altri operatori britannici: quello di O2 è infatti di 26,6 sterline, quello di Orange si attesta a 22,6 sterline e quello di Vodafone a 20,8.

 

Per ridurre i costi di gestione, la società aveva annunciato a maggio  di voler combinare in un’unica società le divisioni fissa e mobile, ma a quanto pare gli  azionisti – in primis il governo tedesco e del fondo di private equity Blackstone – non hanno gradito una simile soluzione, privilegiando la soluzione dello ‘swap’.

Il candidato ideale, a questo punto, sarebbe Vodafone, la cui divisione turca farebbe molto gola alla società tedesca, che opera già in 15 paesi, tra i quali anche Austria e Grecia. 

 

Gli analisti, tuttavia, si sono dimostrati scettici circa una simile eventualità, soprattutto alla luce dell’attuale contesto economico: l’antitrust potrebbe non avallare un accordo tra Vodafone e T-Mobile o comunque potrebbe porre pesanti limitazioni.