Smart Inclusion: la tecnologia al servizio dei piccoli malati. Presentato il progetto Ministero PA-Telecom-CNR

di Alessandra Talarico |

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Si chiama ‘Smart Inclusion‘ il progetto presentato ieri al Forum PA, ed ha un obiettivo molto nobile: quello di aiutare i bambini costretti a lunghe degenze in ospedale a non restare indietro negli studi e a mantenere i contatti – anche se in maniera ‘virtuale’ – con i compagni di scuola e gli insegnanti.

Realizzato dal CNR con il sostegno di Telecom Italia, il progetto intende dare alla teledidattica una valenza molto forte dal punto di vista, oltre che culturale, anche sociale e umano, trasformandola in un ‘ponte’ per ridurre il distacco tra i bambini ospedalizzati e la loro vita affettiva e scolastica.

  

Attraverso l’utilizzo dei terminali “Smart School” e “Smart Hospital” – basati su tecnologie Telecom Italia – i piccoli pazienti possono infatti assistere in diretta alle lezioni, fare i compiti e verificare con gli insegnanti l’apprendimento dei contenuti, essere al contempo assistiti dal personale sanitario e collegarsi in video-conferenza anche con amici e familiari, in quella che i curatori del progetto hanno definito una “triplice linea d’azione educativa, clinico-assistenziale e sociale”.

  

Come funzionano la lavagna interattiva ideata dal Netositel, la tecnologie Smart School e Smart Hospital lo ha spiegato Vincenzo  Raffaelli dell’Isof-Cnr: “le stazioni di lavoro Smart School sono costituite da un terminale posto al lato della cattedra e da una lavagna interattiva, integrata nella rete scolastica, che permette di condividere lezioni opportunamente registrate su un server”.

“Il terminale Smart Hospital – ha aggiunto Raffaeli – è installato accanto al letto del paziente e supporta le funzioni clinico-assistenziali quali l’identificazione del personale sanitario e la visualizzazione e gestione della cartella clinica, rendendo possibile la sorveglianza dello stato del paziente. Tale terminale è utilizzabile dal paziente con la pressione del dito sullo schermo, senza ricorrere a mouse o tastiere, ed è dotato di telecamera e microfono, allo scopo di permettere l’attivazione della videocomunicazione sia intraospedaliera, sia extraospedaliera”.

  

La tecnologia di trasmissione utilizzata si basa sull’utilizzo di onde convogliate e fibre ottiche plastiche per non provocare alcuna interferenza con gli apparati ospedalieri che potrebbero risentire invece dell’utilizzo di onde radio.

  

Per l’amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè, il progetto rappresenta la dimostrazione di come “la banda larga possa abilitare applicativi sempre più performanti, utili a supportare i processi della PA”.

  

Il progetto Smart Inclusion rientra nell’accordo per accelerare il processo di digitalizzazione nel settore sanitario, siglato dal ministro Renato Brunetta e dal Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luciano Maiani.

Il progetto per la sanità digitale rientra a sua volta nel Piano eGovernment 2012, che mette sul piatto circa 1,4 miliardi di euro con l’obiettivo di recuperare il gap digitale delle Pubbliche amministrazioni e del Paese.

  

L’accordo con il CNR verte su tre pilastri – fascicolo sanitario elettronico, digitalizzazione dei servizi ed eLearning per i bambini ricoverati – e punta alla realizzazione di una serie di interventi condivisi volti a intensificare l’uso di strumenti digitali in ambito sanitario.

Questi interventi, secondo il ministro Renato Brunetta, costeranno all’incirca “un paio di milioni di euro” e prevedono un intervento pubblico per 500 mila euro. Altri 200 milioni verranno stanziati dal CNR e il resto proverrà da contributi di privati.

 

“Smart Inclusion assolve a un’importantissima funzione sociale della ricerca, tradurre la conoscenza tecnologica in servizi per i cittadini”, ha commentato il presidente del CNR, Luciano Maiani. “Il fatto che a beneficiarne siano i bambini malati, poi, ci inorgoglisce ancora di più. Consentire ai giovani pazienti di non perdere il contatto con la famiglia e gli affetti, oltre che con il mondo esterno della scuola e degli amici, vuol dire migliorarne sensibilmente la qualità di vita nel periodo di degenza”.

  

L’iniziativa Smart Inclusion è già stata sperimentata all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e verrà estesa ad altre sei aziende ospedaliere: il Bambino Gesù di Roma, il Meyer di Firenze, il Gaslini di Genova, il Regina Margherita di Torino, l’Azienda Ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia. Il calendario stabilito dal Ministro prevede il completamento del piano entro il dicembre 2009.