Tlc: Deutsche Telekom pensa alla fusione delle attività fisso-mobili per risparmiare sui costi. Per Oddo Securities il settore resisterà alla crisi

di Alessandra Talarico |

Europa


Deutsche Telekom

Le telco europee sapranno resistere alla crisi. È quanto sostiene uno studio della società di analisi internazionale Oddo Securities sullo stato di salute delle maggiori società tlc europee.

La convinzione si basa sull’analisi delle trimestrali delle compagnie telefoniche, che confermano la capacità di resilienza del settore, il quale – spiega Oddo Securities – “sta generando cassa molto di più rispetto da altri comparti industriali”.

 

Non tutti, comunque, potranno cullarsi sugli allori, poiché – spiega ancora la società di analisi – alcune società del comparto cominciano a risentire della contrazione dei consumi e del rallentamento dei mercati emergenti, che fino all’anno scorso hanno trainato una crescita che sembrava non dovesse fermarsi per molto tempo ancora.

 

La situazione più complicata appare quella dell’operatore storico tedesco Deutsche Telekom, soprattutto dopo la decisione di tagliare le stime per il 2009: il gruppo prevede un calo del 2-4% dell’Ebitda adjusted dai 19,5 miliardi di euro registrati nel 2008 a causa della debolezza dei mercati e della forte concorrenza. Il cash flow dovrebbe attestarsi intorno a 6,4 miliardi di euro.

 

A mettere in difficoltà la società sono soprattutto le deludenti performance della divisione mobile T-Mobile UK, che – in seguito anche al forte pressing del governo tedesco e del fondo di private equity Blackstone – potrebbe presto essere ceduta a France Télécom che ne combinerebbe le attività con la filiale britannica UK Orange.

Il valore di T-Mobile UK, secondo JP Morgan, si aggira sui 3,6 miliardi di euro.

 

La società ha quindi annunciato di voler combinare in un’unica società le divisioni fissa e mobile al fine di ridurre i costi di gestione. Gli azionisti discuteranno i termini dell’operazione in un’assemblea straordinaria che si terrà entro la fine di quest’anno.

 

Per Telecom Italia, Oddo Securities prevede un 2009 caratterizzato dagli effetti delle cessioni di asset non core annunciate nell’ambito del piano industriale 2009-2011 per un valore atteso fino a 3 miliardi di euro.

Tra le attività giudicate non indispensabili al business e quindi in via di dismissione, il gruppo ha indicato Telecom Italia Sparkle (che gestisce i servizi internazionali come il gruppo Mediterraean Nautilus), le attività a Cuba – dove il gruppo controlla, tramite TI International, il 27% di Etecsa – e le attività nella banda larga europea, che comprendono la tedesca Hansenet Telekommunikation – alla quale sono interessati sia Vodafone che Telefonica –  e l’olandese BbNed.

Determinante per Telecom Italia, aggiunge Oddo Secuirities,  saranno anche i risultati della battaglia legale in Argentina che potrebbe concludersi con l’uscita dell’azienda dal proficuo mercato sudamericano.

 

Il calo delle entrate legate ai servizi mobili e il protrarsi della contrazione dei consumi condizioneranno invece l’anno di Telefonica, i cui utili saranno però sostenuti dalle attività in America Latina, dove il gruppo di Cesar Alierta continuerà a mantenere una posizione di leader.

 

Il 2009 sarà un anno difficile anche per l’operatore storico francese France Télécom, che potrebbe risentire secondo gli analisti di Oddo Securities “della stretta sulle regole del mercato interno e del rallentamento del mercato africano”. Determinante sarà anche il risultato della battaglia con l’egiziana Orascom Telecom sulla partecipazione in MobiNil: dopo la sentenza della Corte Internazionale di arbitrato della camera di Commercio, che ha obbligato Orascom a vendere a France Télécom la sua quota nella holding che controlla il  primo operatore mobile egiziano, il gruppo del tycoon Naguib Sawiris pretende che l’operatore francese acquisti anche la sua partecipazione diretta del 20% nell’operatore, così come prevede la legge egiziana. France Télécom ha però rimandato al mittente la richiesta, sostenendo che l’offerta per la partecipazione diretta non è prevista dalla sentenza della Corte.

 

Il mercato tedesco dovrebbe quindi trainare le prestazioni dell’olandese KPN, che opera in Germania attraverso E-Plus, terzo operatore mobile del Paese con 15 milioni di utenti e attivo – cl marchio Base – anche nella telefonia fissa e internet.

KPN – che ha chiuso i primi tre mesi del 2009 con un utile di 317 milioni di euro (contro i 334 milioni del 1° trimestre 2008) e con ricavi in calo del 4,9% dovrebbe registrare quest’anno una crescita degli utili del 10%, grazie anche al piano di ristrutturazione intrapreso dal gruppo, che prevede di licenziare 1.400 dipendenti della controllata Getronics. La decisione ha sottolineato tuttavia la società rientra nella strategia di dismissione degli asset non core e non sarebbe da intendersi come il risultato della crisi in corso.