Antitrust: multe per 655 mila euro a gestori telefonici e content provider. Nel mirino ancora gli spot ingannevoli

di Alessandra Talarico |

Italia


Cellulari

Una nuova ondata di multe ha colpito operatori mobili e fornitori di contenuti per la personalizzazione del cellulare.

Nel mirino dell’Antitrust sono finiti stavolta Tim, Vodafone, H3G e One Italia, per sanzioni complessive pari a 655 mila euro.

 

A Tim, multata per 300 mila euro, l’Autorità ha contestato le pratiche commerciali poste in essere relativamente al concorso ‘Tim 4 500 al giorno‘, ossia “l’invio sul telefono cellulare dei propri utenti di messaggi SMS, consistenti in ripetute e non richieste sollecitazioni commerciali volte a spingere alla partecipazione al concorso, nonché attraverso spot pubblicitari diffusi sulle principali emittenti televisive”, tra il 2 e il 20 settembre 2008.

Gli spot e gli sms non fornivano adeguate informazioni sulla natura, le caratteristiche e i costi del concorso: da quanto emerso nel corso delle indagini, non risponde al vero l’affermazione, contenuta nello spot pubblicitario “acquista una suoneria e puoi vincere quattro 500 al giorno per cento giorni”.

L’invio di un SMS non permette infatti di concorrere all’estrazione di quattro autovetture, bensì di una sola

 

Contrariamente a quanto sostenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nota quindi l’Antitrust, “…la prospettazione di tale informazione appare idonea a modificare la percezione del potenziale partecipante in merito alle possibilità di vincere, in quanto in grado di mitigare fortemente le proprie aspettative”.

 

L’Agcom, interpellata nel merito della questione, aveva stigmatizzato il comportamento posto in essere dalla società in quanto idoneo a “indurre in errore le persone alle quali è rivolto o da esso raggiunte sulle caratteristiche dell’iniziativa”, sottolineando che tale atteggiamento “…sebbene non paia direttamente e immediatamente suscettibile di pregiudicare il comportamento economico dei destinatari…induce gli stessi al contatto con il suddetto operatore in luogo di altri in base a erronei convincimenti”.

 

A Vodafone, a cui è stata inflitta una sanzione di 185 mila euro, viene invece contestata l’ambiguità delle informazioni relative alla natura, alle caratteristiche e ai costi del profilo tariffario “Vodafone 00Christmas Card” fruibile fra il dicembre 2007 ed il gennaio 2008.

Lo spot utilizzato per la promozione, nota il Garante, accentua infatti la possibilità di telefonare gratuitamente, specificando solo nelle note in sovrimpressione e con caratteri di ridotte dimensioni  che invece bisognerà pagare lo scatto alla risposta (19 cent) e che, alla scadenza, verrà attivata automaticamente l’offerta “Infinity Messaggi”.

 

Anche l’Agcom, quindi, ha confermato che “per le modalità espressive utilizzate e per le omissioni informative in esso contenute”, il messaggio in questione appare idoneo “ad indurre i consumatori in errore circa la reale convenienza economica della promozione “00 Christmas Card” in rapporto alle proprie abitudini di consumo”.

 

Ad H3G, infine, l’Antitrust ha comminato una multa di 120 mila euro – più 50 mila euro comminate al content provider One Italia – per aver inoltrato servizi a pagamento non richiesti e diffuso una comunicazione commerciale omissiva ed ingannevole sul sito internet www.pianeta3.it (pagina web dell’11 settembre 2008).

 

La vicenda ha origine dalle segnalazioni di alcuni consumatori, a cui H3G avrebbe addebitato l’importo corrispettivo per la ricezione di SMS o MMS in abbonamento e a tempo indeterminato che, tuttavia, gli stessi utenti non avrebbero richiesto. I messaggi, relativi a servizi ONE Club sono stati inviati da un mittente di difficile identificazione (dalla numerazione “ 481212″ ) e riportano diciture tipo “Complimenti, il tuo piano tariffario ti permette di accedere all’offerta no limits di ONE Club. Vai su http://www.treclub.it e scarica subito gratis” oppure “ONE Club scarica gratis entro 30 giorni tutti i contenuti che vuoi giochi, musica, news e tanto altro”.

 

I servizi, però, non sono affatto gratuiti: ai clienti viene infatti addebitato un importo  pari a circa 5 euro per la ricezione di ogni SMS o MMS di attivazione del servizio ovvero per la ricezione di SMS recanti la denominazione “sms televoto/premium”.

 

Comportamento stigmatizzabile non solo perché i clienti non avevano richiesto il servizio che veniva spacciato per gratuito ma in realtà non lo era, ma ancora di più, sottolinea il Garante, “in ragione della persistenza della fornitura non richiesta dei servizi in esame anche a seguito dell’invio di ripetuti messaggi di disattivazione con la dicitura “ONE Club off” – peraltro, di non agevole sintassi – ad apposita numerazione anch’essa a pagamento”.

 

Le numerazioni che iniziano con la decade “ 4″ corrispondono ai cosiddetti ‘servizi a valore aggiunto’ e vengono assegnate ai content provider, che a loro volta li condividono e li gestiscono con i gestori telefonici, titolari esclusivi delle utenze sulle quali tali servizi vengono attivati.

L’Antitrust sottolinea che tali numerazioni sono disciplinate dal D.M. 2 marzo 2006 n. 145,

“Regolamento recante la disciplina dei servizi a sovrapprezzo”, in base al quale “l’accettazione dei servizi a sovrapprezzo è ammessa solo con il consenso espresso dell’utente finale e che lo stesso viene erogato dopo l’esplicita accettazione di questo (articoli 12 e 13)”.

In materia di pubblicità di servizi a sovrapprezzo, poi, qualunque sia il mezzo utilizzato, la pubblicità deve indicare in modo esplicito e chiaramente leggibile la natura del servizio a sovrapprezzo, la durata massima e gli eventuali divieti previsti per i minori; nonché il costo del servizio, minutario o forfetario, comprensivo di Iva.