Cellulari: ultimatum dalla Ue per caricabatterie universali. Se l’industria non trova accordo per aprile, intervento ad hoc

di Alessandra Talarico |

Europa


Carica batterie

La Commissione europea ha accolto la richiesta dell’eurodeputato dei radicali Marco Cappato (Alde), che nei mesi scorsi aveva presentato un’interrogazione nel tentativo imporre all’industria delle telefonia mobile l’introduzione di un carica batterie universale utilizzabile per tutti i cellulari.

La risposta è arrivata in una lettera da parte del Commissario europeo per l’industria, Günter Verheugen, che aveva fin da subito stigmatizzato la riluttanza dell’industria ad attuare le diverse norme esistenti o in fase di sviluppo per l’armonizzazione dei caricabatteria, adducendo motivi di sicurezza ora non più sostenibili.

 

L’industria, da canto suo, dopo la presa di posizione della Ue, si è impegnata a trovare una soluzione entro il 2012: l’associazione GSMA ha calcolato che l’industria mobile, trovandosi a produrre la metà dei caricatori, potrà aspettarsi di ridurre i gas serra prodotti per la loro produzione e per il trasporto da 21,8 a 13,6 milioni tonnellate all’anno.

 

Ma nella lettera inviata a Cappato, Verheugen spiega che, se entro la fine di aprile i produttori di cellulari non giungeranno a un accordo volontario, la Ue interverrà con una norma ad hoc. Anche il Commissario all’industria riconosce infatti l’urgenza di armonizzare gli standard dei caricabatterie al più presto, al fine di evitare inutili danni all’ambiente e un fardello non necessario per i consumatori.

 

La realizzazione di caricabatterie universali andrebbe a vantaggio non solo dei consumatori, costretti ad accumulare caricabatteria diversi (senza alcuna motivazione tecnica) per ogni nuovo cellulare, ma anche dell’ambiente.

I cellulari sono oggetti di cui ormai difficilmente si riesce a fare a meno ed è molto diffusa l’abitudine di sostituirli non tanto per guasti o malfunzionamenti, quanto per rincorrere l’ultimo ritrovato della tecnologia. I telefonini e i loro componenti, tuttavia, sono estremamente inquinanti. Da qui la richiesta di prevedere interfacce standard che producano una maggiore armonizzazione nel settore.

 

Attualmente – ha spiegato Cappato – in Europa circolano almeno 30 modelli diversi di caricabatterie incompatibili tra loro. I vendor di cellulari, inoltre, se ne escono con un nuovo modello ogni 12-18 mesi, rendendo inutilizzabili i vecchi dispositivi.

 

Si calcola che l’adozione di uno standard comune per i caricabatteria dei telefonini consentirebbe un risparmio del 50% del consumo di energia in stand-by e la potenziale eliminazione di 51 mila tonnellate di ‘doppioni’ estremamente inquinanti se non smaltiti correttamente, oltre che una semplificazione che migliorerebbe la vita degli utenti, costretti a cambiare inutilmente caricatore per ogni cellulare acquistato.

 

Soddisfazione è stata espressa da marco Cappato, che sottolinea tuttavia la necessità di allargare il campo d’azione, pensando a provvedimenti simili non solo per i cellulari, ma anche per gli alimentatori di iPod, pc portatili e degli innumerevoli altri dispositivi a disposizione dei consumatori, “predisponendo, se necessario un regolamento europeo valido per tutti gli apparecchi ed accessori elettronici”.