Banda larga: le aziende Usa premono per regole che non escludano nessuno dai fondi del pacchetto di stimolo per le aree disagiate

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Barack Obama su YouTube

Società tlc e internet, regolatori e associazioni dei consumatori Usa sono in prima linea per imporre ognuno il proprio punto di vista sulle regole – ancora non definite – che si applicheranno agli stanziamenti dei fondi per lo sviluppo della banda larga nelle aree rurali del paese.

 

In ballo ci sono i 7,2 miliardi di dollari messi sul piatto dal Governo Obama nell’ambito del pacchetto di stimolo all’economia e gli operatori telefonici chiedono ai regolatori di permettere a tutte le compagnie titolari di licenze governative di partecipare alla gara.

 

La maggior parte dei fondi previsti dal pacchetto varato dall’amministrazione Obama – circa 800 miliardi di dollari – verranno stanziati dal dipartimento del Commercio. Quelli relativi alla banda larga mirano a potenziare la copertura delle aree ancora non raggiunte dal servizio e, secondo il Wall Street Journal, saranno percepiti in gran parte dalle piccole e medie aziende telefoniche già attive nelle aree rurali, tra cui CenturyTel, Windstream e Frontier Communications.

 

“Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di garantire una disponibilità ubiqua della banda larga, dobbiamo usare tutti gli strumenti, e il settore privato dovrà esserne parte”, ha spiegato Curt Stamp, presidente dell’Independent Telephone and Telecommunication Alliance, parlando a nome dell’intera industria wireless, telefonica e via cavo.

 

Ma secondo il governo e le associazioni dei consumatori, la barra per l’ammissibilità dei privati alla gara dovrebbe essere fissata più in alto e includere anche una serie di impegni relativi al supporto alle comunità locali e alla collaborazione con enti governativi.

Le compagnie private, insomma, dovranno provare che i loro progetti serviranno l’interesse pubblico, la cui portata deve però essere ancora definita dai regolatori.

 

“Se solo avere una licenza servirà a realizzare gli obiettivi, avremmo la banda larga ovunque e sarebbe anche conveniente”, ha dichiarato Betty Anne Kane, presidente della Commissione servizi pubblici del distretto di Columbia.

Ma se così fosse, allora come mai le società che già possiedono una licenza non hanno fatto quasi nulla per portare la banda larga nelle aree più disagiate?

 

La risposta è ovvia: manca in queste zone il ritorno economico e per questo l’associazione non-profit New America Foundation spiega che i profitti dovranno essere un ‘effetto collaterale’ del programma, non il fine ultimo del programma di stimolo.

“Non vogliamo assolutamente altri finanziamenti per quegli operatori che non hanno provveduto in passato a servire le aree disagiate”, ha spiegato Sascha Meinrath di New America Foundation.

 

Per l’industria dei vendor di infrastrutture e dei produttori di elettronica di consumo, ha parlato Grant Seiffert, Presidente della Telecommunications Industry Association: “Non credo – ha detto – che il Congresso voglia escludere qualcuno dalla gara. La sfida è di non impostare la barra troppo in alto o troppo in basso”.