Cellulari: un 2008 da dimenticare. Crisi economica e obbligo di abbonamento per i modelli più desiderati frenano le vendite

di Alessandra Talarico |

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Ancora cattive notizie per il mercato della telefonia mobile, anch’esso duramente colpito dalla recessione economica mondiale che nel quarto trimestre 2008 ha generato un calo delle vendite del 4,6% su base annua, a 314,7 milioni di unità vendute.

Lo rivela un nuovo studio Gartner, secondo cui i costruttori hanno dovuto fare i conti con la scarsa fiducia dei consumatori in entrambi i mercati emergenti e maturi.

 

Nonostante una crescita complessiva del settore pari al 6% rispetto al 2007, a 1,22 miliardi di cellulari venduti a livello mondiale, tutti e cinque maggiori fornitori di telefonini – Nokia, Samsung, LG, Sony Ericsson e Motorola – hanno registrato un calo delle vendite nell’ultimo trimestre, un periodo che segna in genera il picco delle vendite, in concomitanza con le feste natalizie.

 

“I telefonini sono tradizionalmente stati uno dei regali di Natale preferiti dai consumatori”, ha spiegato l’analista Gartner Carolina Milanesi, sottolineando come nel quarto trimestre abbia però pesato la reticenza dei consumatori a legarsi ai contratti obbligatori associati ai modelli più attesi, con la conseguenza che l’industria ha sperimentato – sia nei mercati emergenti che in quelli maturi – la crescita trimestrale più bassa della sua storia (2%).

 

Nel corso dell’ultimo trimestre 2008, Nokia ha venduto 119 milioni di cellulari (472 milioni in tutto il 2008), per una quota di mercato del 37,7%, rispetto al 40,4% del quarto trimestre 2007.

Samsung ne ha venduti 57 milioni (199 milioni nel 2008) e ha portato la propria market share al 18,3% dal 13,4%.

LG ha venduto 28 milioni di telefonini (102 milioni nel 2008), portando la quota di mercato dal 7,1% all’8,9%.

Perdono terreno invece Sony Ericsson e Motorola, che rispettivamente hanno venduto 23,5 e 21,7 milioni di cellulari (93 milioni e 106 milioni nel 2008) per una quota di mercato che per la joint venture nippo-svedese si attesta al 7,5% (dal 9,9%) e per la società statunitense crolla al 6,9% dall’11,9%.

 

A colpire i mercati maturi è stato principalmente l’allungamento del ciclo di vita medio dei dispositivi: la gente, insomma, non cambia più il cellulare tanto spesso, così per seguire l’ultima moda, ma aspetta un momento più favorevole. Anche i mercati emergenti, tuttavia, hanno subito un rapido deterioramento e non sono perciò riusciti a compensare la stagnazione delle vendite negli altri mercati.

 

Le vendite in Europa Occidentale nel quarto trimestre 2008 si sono attestate a 53,4 milioni di unità: “un buon trimestre”, dice Gartner, considerando la difficile congiuntura economica. Nonostante ciò, però, nel 2008 sono stati venduti circa 16 milioni di cellulari in meno rispetto all’anno precedente poiché, spiega ancora la società di ricerca, molti consumatori si sono trovati spiazzati di fronte al fatto di dover sottoscrivere obbligatoriamente contratti di 18-24 mesi per avere alcuni fra i cellulari più gettonati.

Peggiori le performance sul mercato Asia-Pacifico, dove le vendite hanno segnato un declino dell’8,4% rispetto al terzo trimestre, a 107 milioni di unità.

In Giappone, il calo nell’ultimo trimestre 2008 si è attestato addirittura al 31,4% rispetto all’anno precedente, a causa del forte aumento dei prezzi praticati al dettaglio.