Quale rete per ridare competitività al Paese? Barbareschi: ‘Una rete avanzata che valorizzi i grandi contenuti digitali italiani’

di di Raffaele Barberio |

Italia


Luca Barbareschi

Ieri la IX Commissione Parlamentare Trasporti e Telecomunicazioni ha approvato il testo conclusivo dell’Indagine conoscitiva sull’assetto e sulle prospettive delle nuove reti del sistema delle comunicazioni elettroniche.

L’approvazione della Commissione parlamentare coincide, di fatto, con il Cda di Telecom Italia che ha discusso, tra le altre cose, anche del futuro della rete. E’ una ulteriore conferma di come l’argomento sia particolarmente caldo.

Abbiamo chiesto un commento a caldo a Luca Barbareschi, parlamentare del PdL e Vice-presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati, che ai lavori della Commissione ha partecipato con particolare impegno.

 

K4B.  Allora, on. Barbareschi alla fine gliel’avete fatta, approvando all’unanimità l’indagine conoscitiva sulla nuova rete di Tlc. Tutti concordi?

 

Barbareschi.        Si, ed è stato un lavoro molto complesso, innanzitutto per le implicazioni tecnologiche delle problematiche trattate, accompagnato poi da una lunga serie di audizioni che ci hanno consentito di raccogliere, come procedura impone, tutte le opinioni di imprese, associazioni ed istituzioni ovvero di tutti gli stakeholders del settore. Credo che la Commissione abbia fatto un ottimo lavoro e mi auguro che le risultanze di questo impegno siano di fattivo aiuto per le decisioni che saranno assunte nel prossimo futuro.

 

 

K4B.  La pubblicazione dell’indagine della IX Commissione ha anticipato di un giorno il consiglio di amministrazione di Telecom Italia da dove è emersa la linea nettamente contraria allo spin-off.

 

Barbareschi.        Non entro nel merito delle decisioni di una public company, ma vi è nel Paese un dibattito in corso sul futuro e sul ruolo della rete, anzi delle reti di comunicazione elettronica, che sono come è noto uno strumento imprescindibile per lo sviluppo dell’economia e per una crescita della società civile nel suo complesso. Questo dibattito proseguirà prevedibilmente nei prossimi mesi, al pari di quanto sta accadendo quasi ovunque in Europa. Alla fine si dovrà pervenire a precise scelte. L’indagine realizzata dalla IX Commissione fornisce delle precise opzioni. Per rispondere alla sua domanda, le due scadenze erano già in programma da tempo.

 

 

K4B.  Insomma Rete di Nuova Generazione equivale a crescita economica e l’Italia sembra abbia bisogno proprio di questo…

 

Barbareschi.        L’equivalenza NGN e sviluppo del Paese è ormai quasi una banalità; è un’affermazione avvalorata da tutti gli indicatori utilizzati da analisti e istituzioni sovranazionali. Il problema è capire come raggiungere questo obiettivo. Costruire una Rete di Nuova Generazione non è banale. Le scelte tecnologiche sono abbastanza chiare, ciò che va configurata è l’architettura di proprietà e di governance che può fare da collante per i soggetti in causa: le istituzioni, gli operatori, i consumatori. Vi sono, in sostanza, da distinguere e risolvere problemi di proprietà e problemi di esercizio. Infine non ultimo, vi è il tema della transizione ovvero del raccordo tra la vecchia rete e quella nuova. Sarà un processo complesso, ma su cui si dovranno di certo assumere decisioni tra non molto e ciascuno dovrà fare la propria parte.

 

 

K4B.  So che si è personalmente battuto con determinazione in Commissione per dare evidenza al ruolo dei contenuti digitali..

 

Barbareschi.        Non esagererei, mi sembrava utile sottolineare alcuni aspetti che a mio parere erano ancora trascurati. Sono fermamente convinto che l’impegno per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete deve affiancarsi ad azioni incisive volte a sostenere, con il coinvolgimento di alcuni dei players del settore, la realizzazione di contenuti di qualità che siano legati alla tradizione culturale italiana. E per players del settore intendo in primo luogo le società che producono contenuti e gli Internet providers. Non possiamo occuparci solo delle autostrade senza occuparci delle auto che dovranno transitarvi, delle loro caratteristiche e dei loro profili. In questo senso ho insistito perché l’indagine conoscitiva comprendesse al proprio interno, nella sua stesura finale, un preciso riferimento al tema dei contenuti digitali.

 

 

K4B.  Quanto è importante questo nesso tra reti e contenuti digitali?

 

Barbareschi.        Lo sviluppo delle Reti di Nuova Generazione non può che comportare radicali innovazioni anche per quanto concerne i contenuti che attraverso le reti sono trasmessi, per cui la capacità di mantenere un’industria nazionale in grado di fornire prodotti adeguati rispetto alle nuove tecnologie di trasmissione diventa una condizione essenziale sia, sul piano economico, per le prospettive di crescita del Paese, sia, sul piano culturale, per la salvaguardia e l’ulteriore arricchimento dei caratteri specifici dell’identità italiana”.

 

 

K4B.  Ma allora cosa possiamo aspettarci per i prossimi mesi, quale rete e in mano a chi?

 

Barbareschi.        Accetto la semplificazione. La costruzione di una NGN, come i suoi lettori ben sanno, è ineludibile, pertanto le opzioni sono evidenti: rete dentro o fuori Telecom. Nell’uno o nell’altro caso occorrerà capire come reperire le risorse necessarie, ma attenzione il reperimento delle risorse dipende naturalmente dallo schema operativo e gestionale che si sceglierà.  Mi pare verosimile un’esternalizzazione della rete e bisognerà valutare in che modo coinvolgere i main competitors di Telecom Italia, assieme al coinvolgimento eventuale di terze parti dotate magari delle risorse di avvio necessarie alla costruzione della nuova rete.

 

Leggi il documento conclusivo approvato dalla IX Commissione Parlamentare Trasporti e Telecomunicazioni

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