Alcatel-Lucent: scatta il toto-nomine per la successione di Pat Russo. In cima alla lista Ben Verwaayen e Thierry Breton

di Alessandra Talarico |

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Chi sarà il successore di Pat Russo alla guida del colosso franco-americano Alcatel-Lucent?

Si rincorrono le indiscrezioni dopo che la società ha annunciato che Serge Tchuruk e Pat Russo – attualmente presidente e amministratore delegato – lasceranno i loro incarichi rispettivamente dal primo ottobre e da fine anno.

 

Tra i nomi più accreditati figura quello di Ben Verwaayen, ex Ceo di BT Group, sostituito il 1° giugno da Ian Livingston, ma gli analisti puntano anche su altri manager: Philippe Germond, ex ad di Alcatel e attualmente Ceo di Atos Origin, Mike Quigley, ex Coo di Alcatel e Thierry Breton, ex boss dell’operatore storico francese France Télécom.

 

L’olandese Ben Verwaayen era arrivato in BT nel 2002 proprio da Lucent Technologies e nel corso degli anni ha dato un apporto decisivo nella trasformazione della società da compagnia ‘hardware-based’ del 20° secolo in una ‘software-based services company’ del 21° secolo, in grado di offrire servizi innovativi su banda larga.

 

Il manager ha avviato inoltre la rapida espansione di BT Global Services – divisione che offre servizi alle aziende e che opera principalmente sul mercato internazionale – che ha registrato a fine 2007 una crescita del fatturato del 22% e ha trasformato la struttura organizzativa della società, la quale è attualmente incentrata su due divisioni: BT Design, che si occupa della progettazione e dello sviluppo di nuovi servizi e BT Operate, responsabile della loro installazione e della loro gestione.

 

Secondo gli analisti di Credit Suisse, i nomi di Verwaayen e Breton sono quelli circolati più intensamente negli ultimi mesi ed entrambi sarebbero bene accetti in Alcatel-Lucent.

 

Thierry Breton, entrato in France Télécom nel 2005 al posto di Michel Bon, era stato chiamato a risanare la disastrosa condizione finanziaria del gruppo telefonico d’oltralpe su cui gravavano 70 miliardi di euro di debiti, prima di essere nominato ministro dell’Economia dal presidente Jacques Chirac. Successivamente Breton è entrato nel board di Carrefour e attualmente insegna anche all’università di Harvard.

 

Philippe Germond, un tempo delfino di Serge Tchuruk, è considerato dagli analisti un buon “tagliatore di costi”. Bisogna vedere se – nonostante i recenti dissapori con alcuni azionisti del gruppo – sarà disposto a lasciare il suo posto in Atos Origin per accettare una sfida tanto complessa.

 

Nel futuro di Alcatel-Lucent potrebbe ritornare anche l’ex Coo di Alcatel Mike Quigley, manager talentuoso e astro nascente che Tchuruk sembra avesse scelto come suo successore nel 2005.

Anche dopo la fusione molti credevano avrebbe ricoperto il ruolo poi affidato a Pat Russo, avendo già ha guidato la divisione nordamericana di Alcatel e forte di importanti rapporti con le telcos d’oltreoceano.

La capacità di fare da ponte tra due culture di business – francese e americana – tanto diverse è considerata una qualità essenziale per il futuro Ceo di Alcatel-Lucent e Quigley sembrerebbe la persona giusta.

Quigley si è dimesso però nell’agosto 2007 ‘per motivi personali’.

 

Gli osservatori concordano che chiunque salirà al timone di comando avrà davanti a sé un compito abbastanza ostico e dovrà prendere decisioni anche impopolari, soprattutto a causa di un contesto economico globale difficile e di una concorrenza sempre più agguerrita.

“Un nuovo management dovrebbe migliorare la fiducia degli azionisti e aprire una vasta gamma di opzioni per un cambiamento di direzione della società”, ha spiegato l’analista Pierre Ferragu di Sanford C. Bernstein.

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