Alcatel-Lucent: reti sottomarine per un mondo a portata di mano… e prima ancora a portata di click 

di Agostilia Milita |

Mondo


Alcatel-Lucent

Ne sono passati di anni dal 1850, quando è stato posato il primo cavo sottomarino tra la Francia e la Gran Bretagna per collegare il telegrafo tra i due Paesi. Oggi sotto i mari ci sono migliaia di km di cavi di fibra ottica di reti di telecomunicazioni che collegano Paesi e continenti. Quelli posati da Alcatel-Lucent sono 480.000 km: abbastanza per circumnavigare la Terra 11 volte.

La soluzione delle reti sottomarine sembra essere oggi quella preferita dagli operatori di telecomunicazioni per il trasporto dei dati di lunga distanza e la flotta di 6 navi posacavi di Alcatel-Lucent lavora a pieno ritmo, dopo un periodo difficile all’inizio degli anni 2000 dovuto alla bolla Internet. L’attività delle reti sottomarine di Alcatel-Lucent, infatti, è ridecollata a partire dal 2007 grazie soprattutto a progetti transoceanici di collegamenti tra Asia e Stati Uniti e progetti in regioni africane.

 

Quali i driver di questa ripresa? “Innanzitutto la crescente domanda di servizi a banda larga ed in particolare il forte aumento del Peer to Peer, che genera i due terzi del traffico Internet, e  la rapida crescita di servizi video su protocollo IP”, afferma Etienne Lafougère, capo della attività sottomarine della Divisione Ottica di Alcatel-Lucent, nel corso di una nostra visita a Calais, dove Alcatel-Lucent ha il suo sito di produzione di cavi ottici sottomarini.

“Le politiche di riduzione del digital divide rappresentano un altro driver – continua Lafougère– soprattutto in quei territori che fino ad ora hanno utilizzato il satellite e che vogliono disporre di più capacità, come ad esempio Tahiti o Paesi africani”.

Gli operatori di telecomunicazioni e i service provider preferiscono sempre più l’affidabilità e la capacità del cavo ottico per il trasporto dei dati, anche perché questo permette di realizzare una rete proprietaria, rispetto ad esempio alla connessione satellitare che rimane un’alternativa valida per il trasporto dei dati, ma non permette agli operatori di avere una rete propria e a lungo termine può comportare costi più elevati.

Georges Krebs, Chief Operating Officer delle attività sottomarine di Alcatel-Lucent, ci spiega che le soluzioni di Alcatel-Lucent sono costruite sulle esigenze dei clienti e rispondono ai bisogni dei vari segmenti di mercato emergenti, quali “le reti sottomarine transoceaniche (di circa 10.000 km ), le reti sottomarine regionali di 2.000- 3.000 km , le reti senza ripetitori (inferiori a 400 km ) e le reti per usi diversi da quelli tradizionali delle Tlc, ad esempio sistemi di monitoraggio di gasdotti o di osservatori scientifici”. Grazie ai cavi ottici sottomarini si potranno telecomandare, in futuro, i sistemi petroliferi in fondo al mare.

Georges Krebs ci ha descritto alcuni dei progetti realizzati o in fase di implementazione in cui sta partecipando Alcatel-Lucent, impegnata nei recenti progetti delle più importanti reti sottomarine nelle aree dell’Asia-Pacifico, del Mediterraneo, dell’Africa, dell’Oceano Indiano e dell’Atlantico.

 

Tra i principali progetti nel Pacifico, l’Asia America Gateway, la prima rete diretta tra il sud-est asiatico e gli Stati Uniti ( 20.000 km ) che collega la Malesia agli Stati Uniti passando per 8 Paesi. La rete è predisposta per l’interconnessione con l’Australia, l’India, l’Africa e l’Europa.

Per l’operatore Telstra, sempre nel Pacifico, Alcatel-Lucent ha posato 9.000 km di cavi sottomarini per collegare Sidney con le isole Hawaii.

 

In Africa e nell’Oceano Indiano, Alcatel-Lucent ha realizzato il progetto Sea-Me-We, che collega 14 Paesi, dalla Francia a Singapore, procedendo anche all’ampliamento della capacità della rete di 32 volte quella prevista nel progetto iniziale.

 

SAT-3/WASC, o South Atlantic 3/West Africa Submarine Cable, collega il Portogallo al Sudafrica, passando per la Spagna , il Senegal, la Costa d’Avorio, il Ghana, il Benin, la Nigeria , il Cameroon, il Gabon e l’Angola.

 

EASSy è la rete sottomarina di 10.000 km che collega 8 Paesi, dal Sudan al Sudafrica, passando per Gibuti, Somalia, Kenya, Tanzania, Madagascar e Mozambico.

 

Nal Mediterraneo, Alcatel-Lucent ha partecipato in diversi progetti, tra i quali l’upgrade della rete Nautilus, l’implementazione delle reti sottomarine degli operatori Orascom Telecom e Telecom Egypt e del consorzio India Middel East-Western Europe, proprietario della rete sottomarina di 13.000 km che va da Marsiglia a Mumbai in India.

 

Per quanto riguarda l’Atlantico, Alcatel-Lucent sta attualmente lavorando sul progetto “Greenland Connect” dell’operatore Tele Greenland per la realizzazione di una rete sottomarina di 4.600 km che collegherà la Groenlandia , l’Islanda e il Canada e che sarà pronta alla fine del 2008.

 

Grégory Flipo, direttore del sito di produzione di Calais di Alcatel-Lucent, ci ha guidato nella visita del sito, spiegandoci che la struttura di Calais è uno dei siti manifatturieri di cavi sottomarini più importanti al mondo.

Con un’esperienza di 120 anni nella produzione di cavi sottomarini, Alcatel-Lucent garantisce la massima qualità del prodotto. I cavi sottomarini sono garantiti per 25 anni.

 

 

Il sito di Calais produce cavi ottici con una protezione diversa a seconda del progetto e del posizionamento in zone in cui i cavi stessi sono soggetti ad erosione. In ogni caso, i cavi sono sempre di piccole dimensioni e il loro impatto sull’ambiente è sempre neutro.

 

Da operatore integrato, Alcatel-Lucent produce e posa i suoi cavi in tutto il mondo con la sua flotta. Abbiamo visitato una di queste navi, L’Ile de Seine, di 140 metri , completamente equipaggiata per installare, testare ed eventualmente riparare i cavi sottomarini.

L’Ile de Seine può trasportare fino a 6.000 chilometri di cavi e può installarli nei fondi degli oceani in tutte le condizioni climatiche, ci spiega il capitano Frédéric Dubois. La posa del cavo è preceduta da uno studio della morfologia del fondale che permette di tracciare il percorso ideale per l’installazione (per evitare fondali troppo rocciosi o dislivelli importanti) e la nave si muove allora seguendo questo tracciato predefinito. Il comandante della nave è responsabile sia dell’equipaggio di bordo, sia delle operazioni di posa, per poter meglio gestire le attività e prendere qualsiasi decisione che riguardi la nave o l’attività di posa dei cavi sottomarini.

 

La sensazione che si prova a bordo dell’Ile de Seine è quella di poter guardare in qualsiasi direzione per raggiungere qualunque Paese. Il mondo a portata di mano… e prima ancora a portata di click.

 

 

Optical fibre submarine networks

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