Banda larga: con le giuste condizioni si può essere leader del mercato. Ma l’Italia non sarà nella top ten neanche tra 4 anni

di Alessandra Talarico |

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Banda Larga

Le connessioni broadband nel mondo passeranno da 323 milioni nel 2007 a 499 milioni nel 2012.

Ne è convinta la società di ricerca Gartner, secondo cui la banda larga ha raggiunto nel 2007 una penetrazione pari al 17% delle abitazioni mondiali. Percentuale che da qui al 2012 raggiungerà il 25%.

 

Cinque i paesi che nel 2007 hanno superato la soglia del 60% in termini di penetrazione nelle abitazioni: Canada, Paesi Bassi, Svizzera, Corea del Sud e Hong Kong.

Nel 2012, secondo Gartner, il numero di paesi con questi livelli di penetrazione arriverà a 17 –  l’Italia non sarà fra questi – e in molti di questi si supererà anche la soglia dell’80%, a seconda delle specifiche condizioni di mercato, della disponibilità di dispositivi abilitati a Internet e dell crescente impatto della banda larga sullo stile di vita dei consumatori.

 

L’alta penetrazione delle tecnologie a banda larga nei paesi asiatici e in alcuni paesi europei dimostra che con le giuste condizioni si può essere e restare leader: dove la densità della popolazione è molto bassa, o dove i governi hanno preso parte attiva nelle spese per la realizzazione delle infrastrutture i vantaggi si notano già e da qui a 4 anni saranno ancora più amplificati, permettendo a questi paesi di restare leader in termini di penetrazione.

 

A stimolare la crescita della domanda, anche l’arrivo sul mercato di nuove tecnologie – dalla banda larga wireless al WiMax – che migliorano la user experience grazie all’ubiquità e alla migliore qualità dei servizi.

 

Se si fa un confronto tra la situazione nei mercati maturi e in quelli emergenti, tuttavia, si continua a notare una crescita asimmetrica, con un digital divide che andrà incrementandosi nei prossimi anni fino a raggiungere il 13% nel 2012.

Sui tre mercati in cima alla classifica – Corea del sud, Olanda e Hong Kong – la crescita percentuale sarà minima rispetto ad altri mercati come gli Stati Uniti, il Giappone, la Repubblica ceca, la Nuova Zelanda e l’Australia. In questi ultimi, la crescita potrà attestarsi anche al 20%.

 

I consumatori dei paesi in cui si registra una forte penetrazione dei servizi sono “già dipendenti dalla banda larga”, ha spiegato l’analista Gartner Amanda Sabia.

Nei prossimi anni, dunque, su questi mercati si assisterà a una focalizzazione su applicazioni e contenuti: l’entertainment (contenuti video su internet e giochi) avrà la fetta maggiore, ma avranno sempre maggiore valenza anche l’IPTV e l’home networking, che riunirà tutti i dispositivi in un unico sistema domestico integrato.

 

I mercati che già si possono definire ‘maturi’, per Gartner sono: Stati Uniti, Canada, Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Germania e il resto dell’Europa occidentale, Corea del sud, Hong Kong, Giappone, Australia, Taiwan, Singapore e Nuova Zelanda.

Gartner definisce invece ‘emergenti’ i mercati di Malesia, Tailandia, Cina, Filippine, Indonesia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, il resto dell’est Europa, America Latina, Medio Oriente e Africa.

 

Secondo il China Internet Network Information Centre, intanto, la Cina ha superato gli Usa per numero di utenti internet, segnando un aumento del 56% rispetto allo scorso anno e portando la base utenti a quota 253 milioni.

La penetrazione, sempre secondo l’organo del governo di Pechino, è invece al 19,1%.