Numero unico di emergenza: la Ue lancia un sito per informare i cittadini in vista delle vacanze estive

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


112

La Commissione europea ha annunciato il lancio di un sito web per spiegare meglio ai cittadini come e perché utilizzare il numero unico di emergenza europeo, il 112.

 

Sul sito web ec.europa.eu/112 si troveranno dunque tutte le informazioni per conoscere meglio il 112 come numero da chiamare sia all’interno del proprio paese sia all’estero.

Il sito mostra anche come funziona il numero in ciascuno Stato membro, più precisamente, con che rapidità ricevono risposta le chiamate e in quali lingue, raffrontando i risultati ottenuti dalle autorità nazionali nell’applicazione delle norme comunitarie relative al 112 e mette in evidenza le migliori pratiche.

 

Soltanto dei cittadini informati saranno infatti in grado di servirsi del 112 in caso di incidente, ma secondo la Ue, gli Stati membri non hanno ancora fatto abbastanza per farlo conoscere meglio e a promuoverne l’utilizzo.

 

Il numero di emergenza europeo è stato introdotto nel 1991 per mettere a disposizione un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri, in aggiunta ai numeri di emergenza nazionali, e rendere così più accessibili i servizi di emergenza, soprattutto per i viaggiatori.

Secondo un sondaggio pubblicato a febbraio, però, solo il 22% dei cittadini dell’Unione europea è in grado di identificare spontaneamente il 112 come numero da chiamare per contattare i servizi di emergenza da qualunque località della Ue.

 

Per questo è importante che prima delle vacanze estive si aumenti l’opera di sensibilizzazione e promozione del 112.

Il Commissario Viviane Reding ha dunque sollecitato gli Stati membri in cui non è ancora disponibile la funzione di localizzazione del chiamante, che serve ai servizi di emergenza per trovare le vittime di incidenti, ad attivarla al più presto per tutte le chiamate al 112.

 

Sono 16 i procedimenti di infrazione contro 15 paesi per la mancata attivazione del numero di emergenza o della funzione di localizzazione del chiamante.

 

Tra questi paesi c’è anche l’Italia, che – oltre a non aver reso disponibile la localizzazione – non ha fornito informazioni adeguate sui tempi di risposta alle chiamate al 112 una volta ottenuta la connessione e sulla capacità dei centri di risposta nazionali di rispondere a chiamate in almeno una lingua europea diversa dalla propria lingua nazionale o ufficiale: contro il nostro paese, ma non solo, è stata avviata una procedura d’infrazione.

 

La localizzazione è un elemento molto importante nelle fasi di intervento poiché, attraverso le tecnologie di individuazione, gli operatori del 112 sono messi in grado di ricevere immediatamente le informazioni relative al chiamante (localizzazione comune, via e numero civico nel caso di telefoni fissi) e l’esatta ubicazione sul territorio per i telefoni mobili con un’approssimazione che varia dai 10 metri dei centri urbani, ai 200 metri delle aree rurali o poco abitate. 

 

Il sistema permette inoltre di capire se associato a più chiamate al 112 sia un singolo evento (incidente stradale), o se siano più incidenti che quindi richiedano più mezzi di soccorso, nonché di individuare l’esatta posizione dell’evento qualora il chiamante non abbia la possibilità di fermarsi, attraverso la traiettoria seguita dalla localizzazione del chiamante. 

 

Nel caso poi il chiamante non sappia dove esattamente si trovi o non sia nelle condizioni di fornire informazioni (stato di semincoscenza, dispersi) il servizio di localizzazione permette di inviare comunque i soccorsi.

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