Mobile World Congress: debutta Modu, il cellulare camaleonte che cambia look e funzionalità secondo le esigenze

di Alessandra Talarico |

Spagna


Modu

In che modo si possono conquistare fette di mercato in un segmento altamente concorrenziale quando si è una piccola start-up al primo lancio?

La società israeliana Modu ci proverà con un cellulare già definito ‘camaleonte’ ossia in grado di trasformarsi a seconda delle esigenze.

 

Partendo dal presupposto che i telefonini – sui saturi mercati occidentali – sono ormai accessori di moda, la start-up israeliana presenterà al Mobile World Congress di Barcellona un cellulare (battezzato, con scarsa fantasia, Modu) che potrà essere personalizzato dagli utenti attraverso ‘custodie’ e accessori che ne cambiano non soltanto il look ma anche le funzionalità.

 

Il telefonino è quindi semplicemente un modulo ridotto alle funzioni essenziali, ma può essere modificato a seconda delle proprie esigenze con delle ‘jacket’ che lo trasformano di volta in volta in lettore MP3, navigatore satellitare, console giochi, cornice digitale, fotocamera.

 

“Sul mercato si può scegliere tra centinaia di modelli di cellulari. Il problema è che si può avere un solo prodotto per volta e solitamente si è legati a un contatto costoso e di lunga durata“, ha dichiarato il fondatore di Modu, Dov Moran.

“Modu – ha aggiunto – sfida questo status quo con una soluzione in grado di offrire libertà, possibilità infinite e la possibilità di cambiare il cellulare senza spendere una fortuna”.

 

Modu verrà distribuito a partire da ottobre in Italia da Telecom Italia, in Russia da Vimpelcom e in Israele da Cellcom Israel e costerà all’incirca 200 euro.

Per quella data, Modu conta di poter contare su custodie di design e applicazioni attraenti.

 

Le custodie, ha sottolineato il vicepresidente di Modu, Jacob Shama, “presenteranno le funzionalità del cellulare affiancate alle caratteristiche associate a un artista e al contenuto musicale. Saranno disponibili in una vasta gamma di design e a prezzi concorrenziali”.

 

Secondo Paolo Paganucci di Telecom Italia, “…nel settore mobile abbondano le storie di successo in cui un’applicazione specifica, come la posta elettronica, la navigazione satellitare e dispositivi musicali mobili viene identificata con il dispositivo verticale. D’altro canto il sogno di operatori e utenti relativo al cellulare multifunzione è andato finora deluso dal punto di vista dell’esperienza dei clienti, in particolare per quanto riguarda i servizi innovativi.”

 

La collaborazione con Modu punta proprio a superare questo gap attraverso un paradigma innovativo “che offre la possibilità di cambiare l’esperienza sul servizio percepita dal cliente senza cambiare il dispositivo. Il cliente potrà scegliere la configurazione ergonomica e le funzionalità più adatte alle proprie esigenze, in qualsiasi particolare momento e contesto”, ha aggiunto Paganucci.

 

Al momento la società ha siglato un accordo con la casa discografica UMG, la prima ad abbracciare la soluzione.

Secondo Rob Wells, vicepresidente Digital – Universal Music Group International: “…la proposta di Modu ha dello straordinario. La sua piattaforma rivoluzionaria ha aperto il settore dei cellulari a nuovi prodotti musicali e servizi. UMG ha la massima fiducia nell’industria della telefonia mobile, e il nostro partenariato strategico con Modu è una prova del potenziale che vediamo in questo mercato innovativo e dinamico”.

 

Il telefonino Modu – prodotto da Foxconn con tecnologie Texas Instruments – è un  po’ più piccolo di un iPod nano e pesa circa 42 grammi .

La società conta di riuscire a generare profitti annuali di un miliardo di dollari nel 2011.

 

Certo – dicono gli analisti – non sarà facile imporsi in un mercato dove il terzo player mondiale, la statunitense Motorola , fa fatica a trovare un nuovo modello in grado di imporsi per design e funzionalità su quelli della concorrenza, ma se si pensa all’iPhone di Apple o al Blackberry RIM si può credere che anche l’approccio scelto da Modu potrebbe rivelarsi vincente.

 

“Sarà importante – ha spiegato l’analista Lehman Brothers Tim Luke – vedere nelle prossime settimane la reazione degli operatori”, che già a Barcellona potranno farsi un’idea delle potenzialità di Modu.

 

Luke sottolinea anche che Dov Moran ha alle spalle già una storia di successo: la start-up msystems, da lui fondata nel 1898 è stata infatti acquista da SanDisk nel 2006 per 1,55 miliardi di dollari.

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