L’Icann vuole l’indipendenza: ‘l’ente è abbastanza stabile per affrancarsi dagli Usa’

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Internet

L’ICANN, l’ente non profit che ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol) e di gestire il sistema dei nomi a dominio, nonché i sistemi di root server, si sente ormai abbastanza maturo e stabile per affrancarsi definitivamente dal controllo degli Stati Uniti.

 

È questo quanto emerge da un documento inviato dall’ente al Dipartimento del Commercio del governo USA, che esercita la funzione di supervisore in base a un Memorandum of Understanding siglato alla nascita dell’Icann, nel 1998.

Il Memorandum avrebbe dovuto essere valido per soli due anni, sino al raggiungimento di prefissati obbiettivi. Uno di questi, era quello di aprire il DNS al mercato.

 

Ma l’ingerenza del governo americano è proseguita per molto più a lungo, tanto da scatenare un lungo braccio di ferro tra gli Usa e tantissimi governi, che chiedevano una maggiore apertura dell’Icann per renderlo un ente internazionale, essendo internet uno strumento di portata troppo globale per essere gestito da un solo governo.

 

Il MoU è stato infine sostituito a ottobre del 2006 da un accordo più leggero – battezzato “Joint Project Agreement” – che dovrebbe scadere definitivamente nel 2009 e, secondo le intenzioni manifestate dall’amministrazione Usa, non dovrebbe più essere prolungato.

In base al nuovo accordo, che prevede la possibilità per l’Icann di dichiarare la propria indipendenza già ad aprile di quest’anno, sarà l’ente a decidere come e su cosa lavorare, senza più alcuna prescrizione dal parte del governo Usa. L’Icann, inoltre, non dovrà più redigere un rapporto semestrale dettagliato sul suo operato al DoC, sostituito da una relazione annuale per l’intera comunità internet.

 

Nel rapporto inviato da DoC, l’ente dichiara di aver già raggiunto i necessari requisiti per ottenere l’indipendenza, e che dunque dovrebbe essere ‘liberato’ dalla supervisione del governo Usa.

 

“Porre fine al JPA garantirà stablità e sicurezza a un modello che funziona”, ha dichiarato il presidente Icann Peter Dengate Thrush nel rapporto, sottolineando che l’indipendenza dell’ente “fornirà a tutti i partecipanti la sicurezza che l’investimento di tempo, intelligenza ed energia fatto in questi nove anni ha creato un ente per il coordinamento di internet che sarà sempre controllato da tutti e non gestito o supervisionato da una qualsiasi entità”.

 

La convinzione del presidente è suffragata anche dai risultati di uno studio condotto nel dicembre 2006 dalla britannica One World Trust, che ne ha riconosciuto la trasparenza dell’operato.

 

La Ue, che non ha mai negato l’eccellente lavoro svolto negli Stati Uniti per assicurare un’amministrazione della rete equa ed efficiente, sta lavorando da anni alla creazione di un sistema di gestione di internet affidato interamente al settore privato, senza alcuna interferenza dei governi, ponendosi a metà tra l’unilateralismo degli Usa e il multilateralismo espresso da molti Paesi, che hanno messo in discussione il ruolo di supervisore dell’Icann adducendo la motivazione che non può essere un singolo governo a gestire una parte così importante di internet.

 

“La Commissione – ha dichiarato il Commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding – continuerà a battersi per l’apertura di internet, per la libertà di espressione e per la libertà di ricevere ed accedere alle informazioni”.

 

“La Cyber-repressione, quando richiesta dai governi o supportata da una qualche società, è incompatibile con i diritti fondamentali dell’Europa e col modello aperto e pluralista della nostra società”, ha aggiunto la Reding che ha più volte ribadito che la Ue “crede nell’Icann, nella sua esperienza e nel modello multi-stakeholder che esso rappresenta”, ma “seguirà da vicino la sua transizione verso la piena indipendenza, per assicurarsi che avvenga in piena trasparenza e rifletta gli interessi dell’industria e della società civile”.

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