Convergenza fisso mobile: questione di femtocelle Vs Wi-Fi? Per ABI Research occorre una ‘visione più ampia’

di Alessandra Talarico |

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Quale sarà la tecnologia avrà la meglio nella corsa alla convergenza fisso mobile ‘in home’?

Saranno le femtocelle o la voce su Wi-Fi?

 

Questo interrogativo è stato al centro delle recenti conferenze sulle femtocelle, ma secondo la società di ricerca ABI Research, si tratta di una visione datata del mercato: un approccio che considerasse sia le femtocelle che il Wi-Fi fornirebbe invece la soluzione ideale per supportare adeguatamente una piena convergenza fisso mobile.

 

Secondo il direttore ricerca ABI Stuart Carlaw, l’industria delle femtocelle si sta attualmente concentrando sulle applicazioni FMS, a supporto della sostituzione fisso-mobile.

“Tuttavia – spiega Carlaw – per raggiungere la quota sperata di unità consegnate all’anno, circa 36 milioni, l’industria dovrebbe avere una visione più ampia della sostituzione fisso-mobile, che abbracci i prodotti multimediali e una serie di nuove soluzioni che includano i sistemi di automazione della casa e il monitoraggio remoto”.

 

Inizialmente, spiega ABI, la maggior parte delle soluzioni basate su femtocelle sarà rappresentata da prodotti autonomi, ma Carlaw ritiene che una soluzione che includa anche il Wi-Fi sarebbe l’ideale per fornire una gamma completa di servizi consumer-friendly.

 

“L’assenza del Wi-Fi – sostiene Carlaw – lascerebbe un grosso buco nell’impianto”.

 

Il mercato della convergenza fisso-mobile domestica, aggiunge l’analista, “rimane l’unico campo di battaglia inesplorato per i service provider e i produttori di apparecchiature originali (OEMs)”.

La mancanza di specifiche per le femtocelle che includano il Wi-Fi, impedirebbe in  sostanza di integrare tutti quei prodotti Wi-Fi già presenti nelle case e indebolirebbe di conseguenza il valore delle femtocelle per gli operatori che puntano sulla convergenza.

 

“Un piano di servizio che includa sia il Wi-Fi che le femtocelle – conclude Carlaw – coprirebbe l’intero spettro di applicazioni LAN mobili e domestiche”.

 

Le femtocelle sono dei trasmettitori mobili in miniatura per la casa e i piccoli uffici che potrebbero aiutare a migliorare significativamente la copertura indoor.

Grazie a questo sistema, il traffico viene indirizzato attraverso il protocollo internet, consentendo agli utenti di offrire servizi addizionali come il VoIP o l’IPTV.

 

“Forse – ha spiegato ancora ABI – le femtocelle sono l’ultima possibilità per gli operatori wireless di contraddistinguersi come player seri per il mercato domestico. Non abbracciare questo concetto rappresenterebbe un fallimento che potrebbe marginalizzare gli operatori e ridurli allo status di semplici provider bitpipe”.

 

Secondo un recente rapporto di Infonetics Research i punti di accesso basati su femtocelle decuplicheranno da qui al prossimo anno, raggiungendo un valore di 630 milioni di dollari entro il 2010.

 

Le maggiori opportunità di guadagno arriveranno dalle femtocelle 3G destinate agli utenti residenziali, che nel 2010 rappresenteranno il 59% del mercato.

 

Molti grandi nomi del mercato delle comunicazioni – da Alcatel-Lucent a Nokia Siemens Networks e Motorola – puntano su questa tecnologia per migliorare le performance dei network 3G e hanno già avviato diversi trial per testarne le performance.

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