Banda larga, da privilegio a diritto. Gentiloni, ‘Azzerare il digital divide entro il 2011’

di Alessandra Talarico |

Italia


Paolo Gentiloni

Azzerare il digital divide entro il 2011. E’ questo l’obiettivo indicato dal ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni nell’ambito dell’edizione 2007 dello IAB Forum, convegno sulla comunicazione interattiva in Italia, promosso da IAB Italia, Interactive Advertising Bureau.

 

In collegamento da Porretta Terme, il ministro ha sottolineato la centralità dell’accesso a internet nella sfida per la modernizzazione del Paese.

 

Entro la fine della legislatura, ha sottolineato Gentiloni, internet non dovrà più essere un privilegio ma “un diritto”, attualmente negato a più del 10% della popolazione, ossia a 3 mila degli 8 mila comuni italiani.

“Il problema – ha spiegato il ministro – riguarda comuni che si trovano quasi tutti in zone geograficamente difficili ed è su questo bacino che bisogna lavorare per azzerare il digital divide”.

 

Ma come fare per portare internet – mezzo di comunicazione che il presidente di IAB Italia, Layla Pavone ha definito “il sesto potere” – nelle case di tutti gli italiani?

 

“Il governo – ha detto Gentiloni – intende risolvere il problema attraverso l’individuazione di diverse soluzioni tecnologiche e lo stanziamento di fondi pubblici”.

 

Le sfide sono molte e vanno dalla questione della neutralità della rete alla difesa dei diritti d’autore. Servono dunque strumenti legislativi nuovi – “E’ tecnicamente irrealizzabile e pericoloso estendere alla rete regole vecchie di 60anni concepite per la stampa”, ha ribadito il ministro – ma anche strumenti di concertazione e autoregolamentazione.

E’ un errore – ha continuato Gentiloni – pensare di risolvere ogni problema “solo con scelte legislative”.

 

Il ministro ha quindi ribadito che la banda larga deve essere considerata come “…un nuovo servizio universale, come il telefono, come le poste nel secolo scorso”.

 

Nel mercato della banda larga – il cui valore è stimato a 2,6 miliardi di euro  l’Italia viaggia in netto ritardo rispetto al resto d’Europa: secondo le ultime stime OCSE, si contano quasi 16 linee a banda larga ogni 100 abitanti, su una media europea di 18,8 linee su 100 abitanti. Cifre che distanziano il nostro Paesi dalle maggiori economie europee e mondiali.

 

Il nostro Paese sconta la totale mancanza di infrastrutture alternative al doppino telefonico e il ritardo con cui si sta procedendo allo sviluppo commerciale di tecnologie wireless all’avanguardia come il WiMax.

 

Un ritardo inaccettabile se si tiene conto che internet in generale – e la banda larga in particolare – è un elemento sempre più importante per partecipare alle dinamiche sociali: non solo il commercio si è spostato su internet, ma anche molte amministrazioni ed enti pubblici stanno portando i propri servizi online. L’accesso always on a banda larga, inoltre, permette ai disabili o a chi vive in aree svantaggiate di interagire col resto del mondo.

 

Dal momento poi che sempre più operatori hanno avviato la trasformazione delle reti tradizionali in reti IP che trasporteranno dati, voce e quant’altro, è sempre più importante permettere a tutti di potervi accedere proprio come avviene per i servizi telefonici tradizionali.

 

Ecco perché è essenziale, “ottimizzare interventi e risorse pubbliche” per creare un sistema in grado di porre le basi per uno sviluppo armonico del mercato e di superare le attuali strozzature, pervenendo a un assetto più competitivo possibile e includendo nello scenario futuro anche lo sviluppo di soluzioni alternative – dal cavo al WiMax – sulle quali l’Italia è in netto ritardo rispetto al resto d’Europa.

 

Le risorse pubbliche destinate al settore ammontano attualmente a 1,1 miliardi di euro, i due terzi dei quali a carico degli enti locali ma, “altri fondi arriveranno nei prossimi anni”.

“Nessuno oggi – ha infatti confermato Gentiloni – si può permettere di sviluppare un piano di marketing mix senza usare internet, che sia azienda o istituzione. Partiti compresi”.

 

Per coordinare, armonizzare e monitorare le iniziative già avviate e individuare gli interventi prioritari atti a raggiungere i livelli essenziali di abilitazione tecnologica sul territorio nazionale, a dicembre scorso è stato istituito il Comitato per la banda larga di cui lo stesso Gentiloni è membro.

Di questo Comitato, oltre a Gentiloni, fanno parte il Ministro degli Affari regionali Linda Lanzillotta e della Funzione pubblica Luigi Nicolais.